Barcellona PG reagisce alla violenza, in strada a fianco dei ragazzi del “Perditempo”

di Giulia Carmen Fasolo – La parte sana e non violenta di Barcellona Pozzo di Gotto ha reagito all’aggressione subita venerdì scorso dal proprietario del Perditempo, Pietro Carbone, e dai suoi collaboratori. Oggi pomeriggio, poco dopo le 18, centinaia di persone si sono ritrovate all’ex pescheria, dove è situato il locale, per manifestare la propria solidarietà.

Pietro Carbone, il giorno dopo l’accaduto, aveva scritto un post su facebook dichiarando di aver subito insieme ai ragazzi che lavorano con lui schiaffi, calci e minacce solo perché aveva chiesto il pagamento, per la consumazione già avvenuta, qualora i richiedenti avessero voluto altre cose.

È bastato un giorno di tam tam sui social per darsi appuntamento e creare un’unica voce contro la violenza e contro l’idea di lasciare la città – in cui si desidera vivere e lavorare – alla barbarie di pochi.

A prendere parte all’iniziativa di solidarietà nei confronti di Pietro Carbone e del Perditempo anche associazioni sociali e culturali che operano sul territorio di Barcellona Pozzo di Gotto, oltre ai proprietari della maggior parte dei locali e ad esponenti politici.

L’Arci Cohiba, una tra le prime associazioni a reagire e promotrice della manifestazione di oggi, esprime solidarietà al Perditempo. “Non intendiamo abbassare la testa – afferma la presidente Irene Munafò -. La società civile deve tutelarsi perché abbiamo già conosciuto gli anni di buio che ci hanno tagliato le gambe e questa città ha bisogno del suo sviluppo e di darci modo di rimanere qui senza dover sempre scappare. Il coprifuoco non lo vogliamo più e dobbiamo difendere i nostri spazi di socialità e aggregazione”.

“L’aggressione subita da Pietro e dal suo staff – dichiara Simone Boncaldo, gestore insieme al fratello Emanuele del Malarazza – è un atto vile che non può essere accettato dalle persone perbene che vivono la città al fine di divertirsi in modo sano e nel rispetto delle persone e dei luoghi”. Il Malarazza, uno dei ritrovi più noti e frequentati, che da sempre si rifiuta di servire bevande alcoliche ai minorenni, ha preso posizione anche nella propria pagina facebook richiedendo però anche l’impegno da parte delle istituzioni che devono “garantire di lavorare in sicurezza”.

Anche la FIDAPA di Barcellona P.G. prende pubblicamente le distanze: “Noi della Fidapa Barcellona P.G – dichiara la presidente Ilaria Cammaroto – esprimiamo solidarietà a Pietro Carbone, titolare del ritrovo Perditempo, ed ai suoi collaboratori che ieri sono stati vittime di un’aggressione vile durante l’esercizio del proprio lavoro”. La presidente manifesta “la sua vicinanza anche a chi ogni giorno lavora e si impegna per il progresso economico e civile” di Barcellona Pozzo di Gotto,  “contro ogni atteggiamento di sopraffazione e di violenza”.

Presente al sit-in anche Frida Onlus, al cui appello si aggiunge la Smasher. “La violenza – dichiara Francesca Pantè di Frida Onlus – non può e non deve fermare il coraggio di portare avanti l’impegno per questa città. Invitiamo Pietro Carbone, i suoi collaboratori e tutti i gestori di locali a resistere e a non soccombere a gesti vili e barbari come quello avvenuto lo scorso venerdì”.

“La parte sana della città – aggiunge Paolo Stroscio, redattore delle Edizioni Smasher – è la maggioranza della città e unendosi può creare buone pratiche di rivoluzione e ribellione alla mafia”.

Per Raffaella Campo, consigliera comunale, presente insieme al Movimento Città Aperta, “essere presenti alla manifestazione è doveroso. Significa innanzitutto riappropriarsi degli spazi comuni e lanciare un messaggio forte contro la violenza e la prevaricazione”. Ma per la consigliera comunale non basta, perché “è necessario, come scritto nel comunicato di Città Aperta, che le istituzioni rivolgano un’attenzione costante a tutti i luoghi di incontro della nostra città”. Ciò significa “non solo aumentare i controlli ma soprattutto puntare a rafforzare la loro identità culturale”.  

La consigliera comunale di maggioranza, Melangela Scolaro, presente insieme all’assessore Nino Munafò, definisce la manifestazione come “un bellissimo ed emozionante momento di condivisione per dare forza a chi ha avuto il coraggio e la dignità della ribellione, per il Perditempo e per tutti gli esercenti di Barcellona P.G., che hanno il diritto di operare serenamente”. Scolaro è certa che “la Città sia matura per superare le divisioni e le contrapposizioni politiche, in nome di questo grande tema, del no alla mafia e alla mentalità mafiosa, con coraggio e amore per la nostra Città”.

Durante la manifestazione anche un significativo spazio musicale e “poetico” curato da Viviana Isgrò, Sara D’Amico, Giuseppe De Pasquale, Luciano Accetta, Ennio Corica, Dario Fichera, Gabriele Puglisi, Davide Puglisi, Fabrizio Papa, Santi Catanesi e Toti Poeta.

La lettura di un brano dedicato a Peppino Impastato e uno di Antonio Gramsci, e a seguire l’intervento di Pasquale Rosania, hanno lasciato a tutte le persone presenti la consapevolezza che non è la singola aggressione, per quanto grave, a dover muovere Barcellona, ma deve essere la volontà di cambiare l’impianto culturale mafioso.

Pietro Carbone alla fine della manifestazione ha deciso di non piegarsi all’amarezza e di tirare su le saracinesche. Le centinaia di persone presenti hanno applaudito con commozione, perché ribellarsi a tutte le mafie è un dovere civico. Oggi più che mai – a volerla dire con le parole di De André – siamo tutti coinvolti.

 

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