Madonna della Lettera, la “storia” della venerazione a Messina

Il 3 di giugno si celebra a Messina la festa dedicata alla Madonna della Lettera, patrona da sempre della città,  con la solenne processione del simulacro della Vergine, che tiene in mano la Sacra Lettera, e con la “varetta” che contiene le sue reliquie all’interno di una pigna in cristallo di rocca.

I messinesi hanno eretto una colonna votiva (alta 60 metri) con statua, in bronzo dorato, della Vergine all’ingresso del porto sul maschio del forte S. Salvatore (1546). 
L
a statua fatta costruire dall’arcivescovo di Messina mons. Angelo Paino su progetto dell’ing. Francesco Barbaro fu inaugurata il 2 agosto 1934 e Papa Pio XI da Roma telecomandò l’accensione delle luci che illuminarono la stele, l’iscrizione e l’aureola della Madonna.

Lungo il muraglio del forte è scritta frase: “VOS ET IPSAM CIVITATEM BENEDICIMUS”. Questa frase, secondo la tradizione, fa parte della lettera scritta dalla Madonna agli ambasciatori messinesi, che si erano recati in Palestina nell’anno 42, accompagnati dall’apostolo Paolo che in quel periodo si trovava a Messina per predicare la fede in Cristo, per comunicare la conversione al cristianesimo  della città.

Si racconta che i messinesi invitarono l’apostolo San Paolo che era appena sbarcato in Calabria, a venire a Messina per metterli a conoscenza di quanto era successo in Terra Santa. San Paolo venne e raccontò del Cristo.
I messinesi furono colpiti dal racconto, distrussero i loro idoli e si convertirono al cristianesimo. Poi chiesero a Paolo di portare un’ambasciata a Maria, madre di Gesù, che ancora non era stata assunta in cielo, nella quale chiedevano la sua benedizione.
Maria fu felice di sapere che i messinesi avevano accettato la religione cristiana ed inviò loro una lettera nella quale si compiaceva e li benediva insieme alla loro città. Ma aggiunse anche che da quel momento sarebbe stata la loro protettrice.

 

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