‘Erba killer’ a Messina? Una questione aperta

di Guglielmo Sidoti e Palmira Mancuso – In queste ore gira un appello che non può lasciare nessuno indifferente. E’ l’appello a prestare attenzione ad un’erba killer “spacciata” per buona. Erba legale mischiata ai peggiori additivi chimici per aumentarne il peso e lo sballo. Un mix pericolosissimo per la salute, con conseguenze che possono portare alla morte. E’ un appello che rilanciamo, preoccupandoci che questa sostanza possa finire nelle mani di giovanissimi ed ignari consumatori. Riteniamo inoltre importante stimolare un dibattito che superi il bigottismo e l’ipocrisia che avvolge il tema. A nulla è servito o servirà eludere la questione, i consumatori che piaccia o meno esistono e renderli invisibili non cancellerà il fenomeno. Per non parlare del non detto, di quella sensazione per la quale un consumatore non ha diritti per il solo fatto di esserlo.



Da qui alcune domande, le cui risposte restano aperte. Quali risultati abbiamo ottenuto con la repressione e a che costo? Per quanto tempo ancora vogliamo finanziare le mafie? Chi siamo per privare un altro diverso da noi della libertà di scegliere per il proprio corpo?

La cannabis illegale è un vantaggio soltanto per le mafie, che intascano miliardi di euro ed ingrassano le proprie file grazie ai moralisti nostrani. Legalizzare le droghe leggere, invece, equivarrebbe a minori spese per ordine pubblico e carceri, meno intasamento del sistema giudiziario, maggiori ingressi per le casse dello Stato e soprattutto la tutela del consumatore e la regolamentazione dell’uso. Ad affermarlo sono le centinaia di ricerche sul tema, fondate su statistiche ufficiali ed i casi studio dei paesi che hanno scelto la strada della legalizzazione. Eppure continuiamo a coltivare un circolo vizioso ed inefficace, mettendo a repentaglio l’unica cosa che dovremmo tutelare: il diritto alla salute del consumatore.

Ecco che l’appello lanciato e ricondiviso da centinaia di giovani messinesi assume un valore che nessuno può più ignorare. Si fa grido di allarme provando a colmare un vuoto che la politica ha il compito di riempire: più tutele e meno giudizi morali.

Per concludere un ulteriore appello, questa volta rivolto a chi in questo momento può salvare delle vite: non tiratevi indietro per paura di esporvi. Siamo coraggiosi, siamo responsabili.

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