Il “costo” del lockdown a Messina tra Coc e Protezione Civile: Russo (PD) chiede il rendiconto

Dagli acquisti ai rimborsi, fino alla comunicazione sociale, il consigliere Alessandro Russo vuol sapere come sono state usate le risorse: una interrogazione più che legittima visto che durante il lockdown ogni organo di controllo preposto, come il consiglio comunale, è stato esautorato di fatto nello svolgere il proprio ruolo.

L’ interrogazione al sindaco De Luca riguarda la rendicontazione delle spese, dei servizi e delle attività coordinate dalla Protezione Civile comunale durante tra marzo e maggio 2020.

Durante il periodo di lockdown Messina, come tutti gli altri comuni del Paese- scrive Russo – ha provveduto a intervenire potenziando i servizi alla cittadinanza tramite la Protezione Civile comunale, che è intervenuta direttamente come Dipartimento e come Centro Operativo Comunale. Le attività di sostegno e aiuto alla cittadinanza hanno contemplato diversi settori di intervento, dalla distribuzione delle borse alimentari a sostegno delle famiglie, al sostegno economico per pagamenti di bollette e/o affitti, dall’attivazione delle linee telefoniche di supporto alle famiglie alle attività variamente connesse e collegate con la prevenzione della diffusione del contagio”.

In particolare il consigliere del Pd chiede:

  • A quanto ammonti la cifra impiegata dal Comune di Messina per l’emergenza Covid-19 nei mesi di lockdown, distinta in: risorse derivanti dal Governo nazionale (anche per il tramite del Dipartimento della Protezione Civile), risorse derivanti dalla Regione Siciliana e risorse derivanti da contributi privati a favore delle attività del Comune (anche per il tramite del conto corrente appositamente approntato dal Comune medesimo).

  • Quante somme siano state raccolte dalla sottoscrizione aperta ai contributi dei privati per il tramite del conto corrente bancario appositamente approntato e comunicato alla cittadinanza.

  • Il dettaglio specifico delle spese effettuate dalla Protezione Civile comunale e dal COC durante i due mesi di chiusura da lockdown e l’impiego delle relative risorse per far fronte a qualsivoglia attività affrontata dalla protezione civile.

  • Se siano stati effettuati dei rimborsi (a vario e qualsivoglia titolo, ivi compreso il rimborso pasto) alle associazioni di protezione civile che hanno prestato la loro attività presso il COC e/o presso la Protezione Civile durante i due mesi di chiusura da lockdown.

  • Quali siano state le tipologie di approvvigionamento per beni e servizi che il COC e la Protezione Civile del Comune hanno utilizzato nei due mesi di chiusura da lockdown, segnatamente se sia stato utilizzato – per ciascun acquisto effettuato – il sistema del MEPA ovvero se si sia ricorso ad acquisto e/o affidamento diretto, ovvero, infine, se si sia ricorso agli albi dei fornitori del Comune.

  • Se durante la fase di lockdown siano state investite risorse in comunicazione sociale destinata alla cittadinanza e attraverso quali forme tale comunicazione sia stata effettuata, dettagliandone lo scopo perseguito, i mezzi utilizzati e la destinazione dell’eventuale monte spesa complessivamente utilizzato.

  • Se, infine, il Comune abbia stanziato risorse aggiuntive al sistema di Protezione Civile oltre quelle previste dal bilancio previsionale.

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