Maria Andaloro (Posto Occupato): ” I malati, senatore Morra, non sono morti”

Le parole del presidente della commissione parlamentare Antimafia Nicola Morra, esponente M5S, dopo l’arresto del presidente del Consiglio regionale della Calabria Domenico Tallini, hanno suscitato parecchie polemiche. Soprattutto perchè rivolte ad una donna che non può più difendersi. «Era noto a tutti che la presidente della Calabria Santelli fosse una grave malata oncologica. Umanamente ho sempre rispettato la defunta Jole Santelli, politicamente c’era un abisso. Se però ai calabresi questo è piaciuto, è la democrazia, ognuno dev’essere responsabile delle proprie scelte: hai sbagliato, nessuno ti deve aiutare, perché sei grande e grosso».
Sulla vicenda è intervenuta Maria Andaloro, ideatrice di Posto Occupato, che con la sua sensibilità ha toccato una questione fondamentale: i malati non sono morti. Ecco la sua riflessione:
“Novembre anno del covid
La politica qui non c’entra.
Sebbene sia il pretesto che ha portato questo politico a dichiarare:
“Era noto a tutti che la presidente della Calabria Santelli fosse una grave malata oncologica.”
Senatore Morra, infierire su una persona morta di cancro ma che da “grava malata oncologica” reagiva e combatteva e vinceva per attaccare una intera comunita, è una imperdonabile scorrettezza istituzionale e umana.
La politica non c’entra o c’entra marginalmente.
Ma poi, “noto a tutti”?!
Non mi pare che la cartella clinica sia stata consegnata assieme alla scheda elettorale…
E i malati, senatore Morra, non sono morti.
Quella donna evidentemente reagiva, combatteva ed ha vinto la sua ultima battaglia politica.
Perché il cancro si combatte con la vita non solo con la chemio in corsia.
Mi fa orrore questa modalità di cercare di essere i migliori a tutti i costi.
È volgare e violento verso quella donna che è morta.
Irrispettoso verso tutte le persone morte combattendo quel nemico senza volto che sfida fino alla fine.
E accettare la sfida fa parte della cura.
I malati non sono morti.
Se mia madre nel febbraio del 1995, quando dopo un crollo quasi mortale (uno dei tanti) nel dicembre 1994 tornò in forma come se nulla
fosse, mi avesse detto “vorrei candidarmi” (a qualunque cosa) sarei stata la prima ad appoggiare la sua voglia di futuro.
Mia madre, malata oncologica grave/ gravissima per 14 anni, dal primo intervento dopo il quale le diedero 3 mesi di vita, ha vissuto da gravissima a sana ogni giorno della sua vita, e ha sempre fatto di tutto per sembrare sana!
Per tornare sana!
E da sana o che certamente sana sarebbe tornata presto, la trattavamo.
Poi mia madre è morta. Come la Santelli.
Secondo questo signore sarebbe stata un’altra colpa?
Candidarsi/combattere e morire?!
Trattarli da malati significa farli morire prima.
Io non voto in Calabria, non l’avrei votata la signora Santelli e non perché malata.
Come non voterei uno che spara a palle incatenate parole che fanno male a chi è malato e a chi gli sta accanto senza pudore e rispetto dovuto davanti al dolore”.

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