La morte di Sebastian il clochard con il volto da bambino e le lacrime di Andrey

di FraPè“ Non faccio altro che piangere” sono le prime parole che Andrey mi ha rivolto ieri quando sono andato a trovarlo alla Caronte, i suoi occhi azzurri arrossati e colmi di lacrime esprimono dolore e tristezza per la perdita del suo amico Sebastian, clochard e polacco come lui. Un po’ più distante c’è Silvester, loro connazionale che smanetta con il telefonino, mi avvicino e chiedo se ha bisogno di aiuto,  confuso e triste annuisce e insieme riusciamo a inviare con messenger un documento importante alla mamma di Sebastian che servirà per la celebrazione delle esequie.

Sebastian 39 anni è rimasto in coma farmacologico a causa di un aneurisma da diversi mesi, la sera di martedì 9 febbraio, ha avuto un arresto cardiaco che ha interrotto la sua giovane vita.

Era solito stare ogni mattina un po’ davanti alla fontana della Stazione Centrale di Messina, per poi spostarsi con alcuni suoi connazionali alla Caronte. Spesso si sedeva davanti al Banco dell’Unicredit per poi mettersi in compagnia di Andrey e Silvester davanti all’Ancora. Da nove anni in Italia circa cinque passati in strada. In Polonia dove ha due fratelli e la mamma, Sebastian si occupava di impianti di climatizzazione, ma era disposto anche a lavorare come muratore.

Era più tosto calmo e affettuoso, aveva un volto da bambino, dolce e tenero, parlavamo spesso di calcio e di Papa Giovanni Paolo II, argomento preferito da ogni polacco. Insieme ai volontari del Santuario Nostra Signora di Lourdes e dell’Ordine Francescano Secolare andavamo spesso a trovarlo alla Caronte dove ci si fermava a dialogare per diverso tempo.

Ai poveri della strada non manca la coperta o il cibo o i vestiti che noi togliamo dai nostri armadi per fare pulizia o perché ne dobbiamo comprarne di nuovi, o mettere la mano in tasca e dare denaro pensando che abbiamo risolto ogni problema, ciò che manca è la relazione, il sorriso, il farsi prossimo donando l’amicizia che Sebastian sapeva coltivare, pur rimanendo riservato e molto discreto.

Si preoccupava molto per gli altri suoi connazionali: Cristofer che ha perso la vita il 15 dicembre, Bogdan, Darius e Dajota che sono ricoverati in Ospedale.

La comunità di Sant’Egidio insieme ai Servizi Sociali del Comune di Messina si occuperanno dei funerali.

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