
La morte del compositore Melo Mafali ha suscitato grande commozione a Messina, dove è stato un Maestro per diverse generazioni di musicisti e un amico per alcuni di loro.
Come il pianista Gianni Renzo, con il quale era legato da una profonda amicizia come lui stesso racconta sui social: “Erano gli anni ’70 quando ci siamo conosciuti, io ero spesso a casa tua, poco più che bambino, a suonare il tuo pianoforte facendo i miei primi passi nel mondo della musica con Pippo. In quegli anni i modelli erano Rick Wakeman e Keith Emerson, ma io non avevo il coraggio di dirti che il mio vero modello eri tu. Venivamo a sentire le prove dei Mausoleo, io e Pippo, ed io guardavo tutto il tempo le tue dita muoversi agilmente sulle tastiere, e mi chiedevo: ma come fa, io non ci riuscirò mai…
Un ricordo commosso anche dal maestro Dino Scuderi, che per il fratello Pippo aveva organizzato di un evento al Palacultura, in cui anche Melo Mafali ha lasciato in musica un ricordo struggente attraversato da un dolore che adesso è collettivo: “sono stato colpito duramente da questa drammatica e improvvisa notizia riguardante il mio amico di sempre Melo Mafali. Io e suo fratello Pippo abbiamo mosso i primi passi ammirando lui e i suoi colleghi-amici musicisti più grandi di noi. Un grande artista, un pianista di eccellenza. Una stella musicale a cui la città di Messina dovrebbe dedicare un ricordo”.
Tra i ricordi anche quello del chitarrista Alessandro Blanco: “Da piccolino sentivo parlare di Melo Mafali come uno dei musicisti più interessanti in città. Come credo chiunque lo abbia ascoltato, ne rimasi folgorato. Aver trovato la sua amicizia da adulto rappresenta per me motivo di grande onore oltre che di immensa gioia per la persona umile, giocosa, affettuosa, disponibile che era.








