Prove di dittatura

di Giuseppe Maggiore – Attenzione, siamo già in piena campagna elettorale e la destra già sta facendo prove di governo… anzi prove di dittatura. Perché se nel ventennio fascista non si potevano fare battute contro il regime oggi è la Giorgia “nazionale” a non dover essere nominata invano.

Qualche giorno fa Elisa Anzaldo  una delle più puntuali e preparate giornaliste del Servizio pubblico,  ha “osato” pronunciare una battuta su Giorgia Meloni e sulla sua fede calcistica. A quanto pare la leader di Fratelli d’Italia ha cambiato fede calcistica (la Lazio per la Roma) “non è il peggior peccato di Giorgia Meloni” ha detto Alessandro Barbano. “Ce ne sono tanti altri” gli ha fatto eco Anzaldo.

Ecco che tutta la coalizione di destra ha aperto una polemica infernale.

Apriti cielo, non nominare il nome di Giorgia invano! La Lega insorge per lesa maestà, segnalandola all’Agcom e chiedendone addirittura la sospensione.

La giornalista per spegnere le polemiche, ha deciso costretta dal comportamento infantile della destra a chiedere scusa.  Vi rendete conto, chiedere scusa per una battuta, e non siamo neppure all’inizio. Cosa accadrà con Meloni e Salvini al potere?

La destra non è nuova a questo genere di prese di posizione, Salvini contro Papa Francesco per aver semplicemente di vivere il Vangelo dell’Accoglienza ne è solo un piccolo esempio…

Quello accaduto alla giornalista Rai non è altro che un piccolo assaggio di quello che accadrà al governo con gli amici dei peggiori dittatori europei e della concezione che che la destra ha nei confronti del concetto di  libertà  dei giornalisti, in nome di una presunta e risibile informazione bipartisan in una Rai lottizzata da decenni dai partiti, destra in testa, ai tempi del “grande” Silvio, contro cui la stessa Anzaldo, con grande dignità, aveva lasciato il Tg1 ai tempi di Minzolini.

Solidarietà totale a questa bravissima giornalista!

Ricordatevi, non nominate il nome di Giorgia invano!

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