Piano Aro: la travagliata storia di un diktat romano. Oggi in Aula la discussione

Arriva oggi in Aula il Piano Aro che, per iniciso, sta per Ambiti di Raccolta Ottimale. E’ tutta una questione di acronimi. Infatti è nel 2012 che questi sono stati istituiti per soppiantare il sistema delle Ato (alcune delle quali ancora esistenti seppur in liquidazione). La logica alla base è che la gestione del servizio di raccolta rifiuti adesso è passata in toto in mano ai comuni. E come l’affrontano? Non sempre bene specie a causa delle risorse risicate di cui molti dispongono in cassa. Ma la Sicilia ha da diventar virtuosa, così ha tuonato il Governatore Crocetta in occasione del passaggio di consegne a Palazzo dei Leoni per la nascita della città metropolitana. Il presidente non mancò in quell’occasione di tirare le orecchie ad Accorinti puntualizzando che dagli amministratori Palazzo d’Orleans pretende massima efficienza affinché la differenziata raggiunga standard adeguati ai tempi e le situazioni.

Ma Messina non è l’unica città dell’Isola in cui la questione rifiuti rasenta il tragico. Tant’è che ad inizio di questo mese, il Governatore ha dovuto esitare un’ordinanza di oltre cinquanta pagine pressocchè costretto dal Ministero dell’Ambiente che ha puntato i propri fari sulla questione Sicilia.

Chiaramente il Presidente ha subito provveduto a precisare a chi di dovere che non si tratti di un’imposizione romana bensì di un intesa Stato – Regione. Mettiamola come vogliamo ma sempre davanti ad un aut aut ci troviamo: infatti, se non si rispetteranno modi e tempi scanditi da un preciso cronoprogramma, addio deroghe e ordinanze speciali per la gestione dei rifiuti.

Nel mirino ci sono le principali città siciliane: Palermo, Catania e Messina le quali entro la fine di questo mese dovranno aver prodotto un piano di gestione della raccolta differenziata in grado di garantire entro il primo bimestre un aumento dei dati relativi del 3% a cui se ne dovranno sommare altrettanti entro novembre. Di questo parlava Crocetta alla platea di primi cittadini accorsi nel giorno dell’insediamento del sindaco metropolitano al palazzo dell’ex provincia regionale che, proprio in quel caso, ebbe a dire senza troppo tergiversare o così o vi commissario. Altro aspetto dettato proprio dalla capitale. Infatti il ministero ha stabilito che, in caso di inadempienza, il Presidente della Regione potrà prendere il controllo e non solo far decadere gli organi dimostratisi inadeguati ma altresì dare il là alle procedure di riconoscimento delle responsabilità con conseguente valutazione del danno amministrativo ed erariale.

Si discuterà dunque oggi il Piano Aro, finalizzato a delineare le guide per la gestione dei rifiuti del futuro, nello specifico i prossimi 9 anni; questo, che ha già avuto il via libera dalla Regione, gode del beneplacito dei revisori. Adesso dunque, l’ultima parola spetta ai consiglieri messinesi che dovranno votare a riguardo.

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