PONTE DELLO STRETTO: L’ULTIMO CONSIGLIO… AL COMUNE: CHIUDERE LA STRETTO DI MESSINA SPA

 

Cosa accadrà in consiglio comunale? Certamente la discussione prevista lunedì a partire dalle 10.00, riguardante il Ponte sullo Stretto e le opere “propedeutiche e funzionali”, in vista dell’aggiornamento dell’Accordo di programma, sarà l’ennesima occasione per marcare il passo alla fine di una farsa.

Dopo l’estromissione del Ponte dalla lista delle opere strategiche per la Comunità Europea e l’approvazione alla Camera, con parere favorevole del Governo, della mozione dell’Idv che nega il finanziamento per la costruzione del ponte i “nopontisti” si preparano a manifestare per chiedere che venga chiusa la Stretto di Messina spa, e annunciano un sit-in a Palazzo Zanca.

Dalla parte di chi il Ponte non lo vuole vengono in aiuto anche i numeri: quelli a sei zeri dei 283 milioni spesi negli ultimi trentanni.  Può essere d’aiuto un articolo dal titolo più che esplicativo : Ponte Budget poco Stretto, a firma di Marco Mostallino (lettera43.it)che ricorda come “secondo l’amministratore delegato della Stretto di Messina spa Pietro Ciucci, l’impegno è ormai così avanzato che non è il caso di fermarlo. Anche se i costi finali previsti, se la grande opera sarà mai realizzata, sono schizzati dai 4,3 miliardi iniziali fino agli 8,5 calcolati negli ultimi mesi”.

Nell’articolo si richiamano i costi evidenziati  nel bilancio 2010 della società : si legge che soltanto per «amministratori e ordinaria amministrazione» sono stati sborsati 3 milioni e 150 mila euro. Dunque, considerato che il consiglio d’amministrazione è composto da 12 persone, significa che ogni amministratore della Stretto di Messina spa è costato ai contribuenti 262.500 euro l’anno. Non solo, le spese sarebbero raddoppiate negli ultimi cinque anni.

“I giudici contabili certificano, fino al 2005, costi per 128 milioni di euro, più che raddoppiati in appena cinque anni fino a giungere ai 283 milioni del bilancio 2010. – si legge nell’articolo –  E la stragrande maggioranza delle spese, il 59,7%, è dovuta a «prestazioni di servizi» mentre le «materie di consumo» incidono appena per lo 0,5%.

Nel solo bilancio 2010 le spese per «prestazioni professionali di terzi», quindi gli incarichi esterni, ammontano a 3 milioni e 15 mila euro, mentre gli affitti di immobili sono costati 16,2 milioni di euro nel solo esercizio 2008 (fonte Corte dei conti)”.

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