CASSAZIONE: LE TESTATE ONLINE NON SONO RESPONSABILI DEI COMMENTI DIFFAMATORI

 

“Ai direttori delle testate online non si può addebitare la responsabilità di non aver rimosso dal sito un commento inviato da un lettore e ritenuto diffamatorio il che rende evidente che la norma penale che punisce l’omesso controllo non è stata pensata per queste situazioni, perché costringerebbe il direttore ad una attività impossibile, ovvero lo punirebbe automaticamente ed oggettivamente, senza dargli la possibilità di tenere una condotta lecita”.

Una decisione storica quella della Corte di Cassazione che con la sentenza n° 44216 ha stabilito la grande differenza che passa tra la pubblicazione cartacea e quella online, il cui direttore non risponde delle mail che possono rivelarsi diffamatorie, se queste sono state inviate dai lettori a commento di un argomento.

La Cassazione ha annullato, “perché il fatto non è previsto dalla legge come reato”, una condanna prevista dall’art. 57 c.p. che punisce i reati commessi con stampa periodica inflitta dalla Corte d’appello di Bologna nei confronti di Daniela Hamaui, ex direttrice dell’edizione online dell’Espresso che non aveva rimosso un commento diffamatorio di un lettore.

Questo non comporta l’impunità dell’anonimato; la “firma” dei computer è infatti sempre rintracciabile.

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