ALESSANDRO BENVENUTI E LE GEMELLE KESSLER NEL MUSICAL “DR. JEKYLL e MR. HYDE”

 

Alessandro Benvenuti e Alice ed Ellen Kessler – le due gemelle tedesche che sono un mito dello spettacolo televisivo italiano – sono gli interpreti di “Dr. Jekyll e Mr. Hyde – sogni e visioni”, liberamente ispirato al romanzo di Robert Louis Stevenson, un musical ideato e diretto da Giancarlo Sepe, in scena nel teatro Vittorio Emanuele dal 29 febbraio al 4 marzo. Con loro una ventina di attori che cantano, recitano e ballano.

Si tratta di uno spettacolo basato sul doppio, sulla trasformazione, sull’accostamento di due segni diversi, due colori. Gli anni del Dr. Jekyll e Mr. Hyde sono gli anni di Jack lo squartatore, gli anni del grande successo dell’attore Richard Mansfield, che proprio nei primi giorni di agosto (1888) si  esibiva al Liyceum di Londra in una trasposizione teatrale del celebre testo letterario di Robert Louis Stevenson. In un suo saggio sulla vocazione artistica che trova consolazione nella passione che l’uomo riserva solo sulle cose che ama, intravediamo il Dr. Jekyll che, stanco dell’accademismo e convinto dell’eterogeneità dello spirito umano, cerca di dare corpo e fattezze all’altro lato del proprio animo, tenuto in soggezione dalle convenzioni e dagli scrupoli dettati dal peccato. Egli è come un artista che, amante della propria creatura, le dà vita e l’accudisce anche se si rivela una figlia snaturata a cui però si deve maggior cura. Jekyll persegue una vita diversa dalla sua, diversa dalla retorica del perbenismo: battezza, ama, protegge, odia e ammira la libertà di Hyde in piena epoca vittoriana, invidia il suo coraggio. Come in una scena divisa in due parti, i personaggi vengono seguiti, ossessionati da un io camaleontico, in lotta  con l’altra faccia della luna del mondo.. Questo dualismo, quest’idea manichea del mondo è la lotta tra il vecchio e il giovane, tra il passato e il futuro, tra musica e danza. La scoperta di un mondo sotterraneo che attiene a tutto il genere umano, il coraggio di vivere così come si è scoperto d’essere e pagarne le conseguenze.

“Cosa è meglio, chi è più degno di un altro?”, si chiede Sepe. E aggiunge: “Noi viviamo, amiamo, lavoriamo, balliamo, e cantiamo, ma tutto ciò sembra non bastarci mai. Meglio sfidare la gravità, il pericolo, la piattezza, la consuetudine, l’equilibrio e giocare con la vita, col tuo corpo squassato dalla diversità? Cosa ci restituirà mai l’insensatezza della gioventù? L’atmosfera è quella del fumetto d’autore, quello in bianco e nero, dove il sangue  è come l’inchiostro, dove tra le musiche riecheggiano anche canzoni contemporanee riarrangiate per lo spettacolo, e dove le danze nascono dall’estro dell’attore e dal fascino dei protagonisti, anche loro diversi, e assillati dal  lato oscuro”.

 

TEATRO VITTORIO EMANUELE

Mercoledì 29 febbraio,  venerdì 2 e sabato 3 marzo ore 21.00;

giovedì 1 e domenica 4 marzo ore 17.30

Prezzi: platea 30 euro (ridotto 23), prima galleria 20 euro (15), seconda galleria 8 euro (5)

 

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