INFERNO DI FANGO DI GIANLUCA ROSSELLINI: LE “TRAGEDIE DI STATO” CHE HANNO DEVASTATO MESSINA DAL 2009 AL 2011

 

Rivedere le tragiche immagini, fatte da Alessio Villari, di tutte le alluvioni che hanno colpito il messinese in questi ultimi tre anni, ha provocato un brivido e uno sdegno al contempo che non trova facile spiegazione. Alla presentazione di Inferno di Fango (Città del Sole Edizioni) del giornalista dell’Ansa Gianluca Rossellini, tenutasi a S. Maria Alemanna, si sono ripercorsi gli attimi di terrore di cui ancora oggi si pagano le conseguenze. I numeri parlano chiaramente, purtroppo: 800 milioni di danni, 40 vittime di cui 4 bambini.

L’evento è stato presentato dal giornalista della Gazzetta del Sud, Tito Cavalieri, che ha apprezzato il libro per la sua schiettezza, in un racconto dei fatti nudi e crudi, ponendosi degli interrogativi sull’inchiesta giudiziaria che fanno emergere una classe politica di tante parole e pochi fatti.

Presenti, tra il pubblico, l’on. Germanà e Previti, i quali hanno lasciato la sala poco dopo l’inizio della serata.

Ma i veri protagonisti sono stati i familiari delle vittime: Antonio Lonia ha raccontato lo spiacevole evento dell’impossibilità di poter vivere in una nuova casa, poiché nessuno si è mai adoperato per la cancellazione della proprietà precedente ormai distrutta.

Il Comitato dei cittadini di Saponara si è mostrato indignato delle istituzioni dal momento che «l’ordinanza di emergenza è stata redatta sette mesi dopo rispetto alle stragi avvenute in Liguria ed Emilia Romagna. Vogliamo che possano essere disponibili agli alluvionati le case confiscate alla mafia. Proprio durante la scorsa fiaccolata, abbiamo riscontrato una risposta positiva dal neopresidente regionale Rosario Crocetta: speriamo che ci dia ascolto concretamente. Il quesito che noi ci poniamo è: siamo o non siamo fratelli d’Italia? Lo siamo perché siamo stati sostenuti dalle forze armate, dalla protezione civile, dai volontari; non lo siamo, invece, per uno Stato che non ha riconosciuto l’alluvione»

Raffaella Maugeri, madre dei due figli di 22 e 23 anni trovati abbracciati dopo la strage di Giampilieri, dichiara di dover sempre «urlare le ingiustizie e gli omicidi camuffati in calamità naturali. Il potere non conosce responsabilità. C’è stato anche chi alla fine, sdegnosamente, si è approfittato di quel poco che era sopravvissuto a quel mare di fango. Questa vita è solo un cammino di passaggio e se ce lo ricordassimo tutti non vivremmo in questa giungla

Gianluca Ghezzi, che ha perso la compagna e il figlio durante l’alluvione di Saponara, ha reso note le (non) condizioni del suo paese, che è esattamente come un anno fa. «I nostri morti non sono di serie B, ma peggio. I parlamentari non ci prendono in considerazione, non abbiamo visto gli aiuti che dovevano pervenire: solo da gente comune, amici, parenti abbiamo ricevuto solidarietà e affetto. Adesso viviamo con la paura che alle prime piogge tutto ricapiti. Mi auguro una maggiore sicurezza del territorio.»

Irene Falconieri, rappresentando il comitato cittadini di Scaletta, ha mostrato che la situazione in quelle zone è migliore rispetto all’area tirrenica: «Alcuni progetti sono stati già avviati, anche se ancora in una fase iniziale. A volte, però, per motivi tecnici si è intervenuto in seguito nelle aree più colpite. La preoccupazione è che non si riescano a risarcire gli abitanti di tutti i paesini che hanno vissuto la tragedia del 2009. È necessaria una maggiore sensibilità non solo politica, ma anche cittadina, per la prevenzione al dissesto idrogeologico, cosa che potrebbe anche fornire una fonte di lavoro. Dal 2007 la Comunità Europea ha chiesto ad ogni singolo Stato di intervenire per un’attenta prevenzione e cura del territorio: se ciò venisse fatto sarebbe per il nostro paese motivo di orgoglio e modello.»

Corrado Manganaro, rappresentate del comitato cittadini di Giampilieri, ha accusato duramente il governo Monti, che non si è interessato degli eventi di calamità naturale che hanno colpito tutta l’Italia. «A Giampilieri sono morte 37 persone su 1800 abitanti, dato non di poco conto. La messa in sicurezza del territorio è necessaria affinché non accada più tutto ciò. Nonostante tutto, devo riconoscere che le istituzioni a Giampilieri hanno risposto bene e riconosco egregiamente il ruolo della Regione che ha dato maggiori contributi del governo. Più del 90% dei lavori sono appaltati, anche se non tutti ultimati. Sono stati stanziati più di 150milioni di euro, dal momento che si tratta di lavori difficili, impegnativi. Tuttavia, non dobbiamo abbassare la guardia, tant’è che ritengo che questo libro sia un segnale positivo, non solo perché è una cronistoria, ma anche perché è vivo il dolore e la paura umana

Il ringraziamento dell’autore Gianluca Rossellini è andato soprattutto ai familiari delle vittime che hanno mostrato sempre una grande dignità. «Dal 2009 ho seguito le stragi per l’Ansa. In quei giorni di duro lavoro era terribile vedere un’intera comunità disgregata dal territorio e lasciata abbandonata a se stessa. Spesso ci sono state delle promesse che hanno generato delle speranze, ma queste poi si sono rivelate solo illusioni. Sono state davvero le stragi di serie B, come si evince da quella parole di Bertolaso che aveva etichettato questi borghi come abusivi, dal momento che sono qui da decenni. La messa in sicurezza di questi territori ancora non è terminata e alcune persone, probabilmente, dovranno pagare di tasca propria gli affitti, dato che non ci sono più fondi. Questo libro è dedicato agli alluvionati, perché questa è stata una tragedia di Stato! I colpevoli sono ben chiari: la tragedia poteva essere evitata

 

Gianluca Rossellini, messinese, 34 anni, giornalista e scrittore. Laureato in Scienze della Comunicazione all’Università La Sapienza di Roma, ha poi conseguito un master di secondo livello in Giornalismo all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Collabora con l’Agenzia nazionale “Ansa”, il giornale on line “Corrieredelmezzogiorno.it, il quotidiano nazionale “Il Messaggero”, “Radio Vaticana” e il periodico “Vanity Fair”. È stato direttore responsabile di numerose testate. Ha condotto inchieste che hanno avuto rilevanza nazionale e ha seguito tutte le alluvioni che dal 2009 al 2011 hanno colpito Messina e provincia. Inferno di fango è il suo primo libro. (CLARISSA COMUNALE)

 

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