TVE: CHIUSO PER SCIOPERO, NEL PIAZZALE ANTISTANTE LA MANIFESTAZIONE

 

Un secco comunicato ufficiale. Nessun commento dopo gli ultimi “comunicati incrociati” tra il CdA e le sigle sindacali che hanno proclamato lo sciopero, ma solo la decisione di chiudere il teatro e rinviare la prima del “Rigoletto”.

“L’Ente Autonomo Regionale Teatro di Messina informa che stasera, martedì 19 marzo, il Vittorio Emanuele rimarrà chiuso. A causa dello sciopero generale proclamato da alcune sigle sindacali la prima dell’opera lirica “Rigoletto” non avrà luogo.

Pertanto gli abbonati al primo turno avranno diritto a ottenere un posto nei rispettivi settori negli spettacoli di giovedì 21 (ore 21) o di sabato 23 (ore 17,30). Analogo diritto, in alternativa al diritto di rimborso, avranno gli spettatori che hanno acquistato il biglietto per la prima. Anche gli abbonati della scorsa stagione, in cui “Rigoletto” non è andato in scena a causa dei tagli regionali, e che non hanno rinnovato l’abbonamento, potranno assistere all’opera di Verdi giovedì o sabato. In tutti questi casi, gli aventi diritto – allo scopo di avere garantito il miglior posto possibile nel settore di appartenenza – sono cortesemente invitati a presentarsi al botteghino del Vittorio Emanuele entro le ore 12,30 di giovedì 21 marzo.

L’Ente Teatro si scusa con abbonati e spettatori per il disagio, peraltro indipendente dalla propria volontà.

“Rigoletto” è presentato in un nuovo allestimento prodotto dal Teatro di Messina. L’Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele sarà diretta dal maestro Hirofumi Yoshida; regia di Alessio Pizzech. Nei ruoli principali canteranno il baritono Domenico Balzani (Rigoletto), il soprano Paola Cigna (Gilda), il tenore Valter Borin (Duca di Mantova), il mezzosoprano Maria José Trullu (Maddalena), il basso Francesco Palmieri (Sparafucile). Coro lirico “Francesco Cilea” di Reggio Calabria diretto da Bruno Tirotta.”

Intanto stasera ci sarà un confronto diretto su RTP, alle 20,30 tra gli orchestrali divisi tra chi vuole mantenere la linea dura (CGIL) e chi crede nella possibilità di trattare con i vertici dell’ente, rispondendo positivamente all’appello lanciato pochi giorni fa per scongiurare la protesta di oggi.

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