YACTH DI LUSSO CON FONDI REGIONALI: RINVIATI A GIUDIZIO IVO BLANDINA E I FRATELLI GIORDANO

Fino a ieri presidente di Confindustria Messina, oggi rinviato a giudizio con la pesante accusa di truffa ai danni della Regione. Il gup Salvatore Mastroeni ha infatti rinviato a giudizio Ivo Blandina, ed altre 4 persone tra cui l’imprenditore messinese Antonino Giordano, amministratore della società Blue Dream srl con sede ad Alcamo  e il fratello Giacomo, Martino Bianco e Stefano Costa, soci dei fratelli Giordano,a vario titolo accusate di truffa ai danni della Regione e falso.

Stralciata la posizione di Antonino Leanza, funzionario di Mediocredito Italiano, che ha avallato il finanziamento, e che ha chiesto di essere giudicata con il rito abbreviato.

Le richieste di rinvio a giudizio erano state avanzate dal sostituto procuratore Falvo nell’inchiesta sull’acquisto di uno yacht di lusso per uso personale, attraverso un finanziamento regionale, destinato alla promozione del turismo in Sicilia.
Secondo quanto emerso dalle indagini la Blue Dream srl aveva ricevuto un finanziamento Regionale di 552 mila euro con i quali avrebbe dovuto acquistare 24 imbarcazioni che, negli intenti del progetto di rivalutazione del turismo ( andavano noleggiate), dovevano attraccare nel porto di Terrasini. Secondo quanto emerso dalle indagini della Guardia di Finanza, l’imprenditore Antonino Giordano avrebbe utilizzato il finanziamento della Regione Siciliana per acquistare uno yacht di lusso che poi avrebbe utilizzato a fini personali. Inoltre, Giordano avrebbe presentato una falsa dichiarazione nella quale attestava di essere esente da carichi pendenti, e per poter accedere al finanziamento, avrebbe innalzato fittiziamente il numero dei dipendenti della Blue Dream, portandolo a 15, dirottandoli da altre società del gruppo Giordano.

Ivo Blandina, nel ruolo di amministratore della Comet srl, avrebbe stipulato con Giordano un falso contratto del posto barca al “Marina di Nettuno”, per la durata di 5 anni. Falso perchè in realtà lo yacht era ormeggiato nel porto di Milazzo.

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