URBANLAB AL PALACULTURA: TRA “EFFERVESCENZA TERRITORIALE” E “REALTÀ COMPETITIVA”

Nuovo incontro, quello odierno, dell’UrbanLab al Palacultura “Antonello da Messina”. Un incontro aperto, che ha coinvolto la cittadinanza che vi ha preso parte per discutere insieme di progetti concreti che abbiano per protagonista la nostra città.

Alla presenza dell’assessore alla viabilità e trasporti, Gaetano Cacciola e dell’assessore all’urbanistica, Sergio de Cola, dell’ing. Giacomo Villari, coordinatore UrbanLab dell’Ufficio Programmi Complessi del Comune di Messina, della dott.ssa Daniela Catanoso, responsabile tecnico-scientifico di UrbanLab e della prof.ssa Francesca Moraci, responsabile del Laboratorio di Strategie Urbane e Territoriali per la Pianificazione dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, si è parlato di possibili idee di sviluppo territoriale della Sicilia Orientale che vedano inserita la città di Messina in un contesto sovraterritoriale e sovranazionale.

«È necessario costruire una politica della città che sia legata al contesto europeo, attraverso una linea che leghi entrambi i fronti, quello locale e quello, più alto, europeo» ha sottolineato la prof.ssa Moraci,  «La nuova importante strategia dell’Unione Europea è quella dell’innovazione metodologica. E il metodo della valutazione pubblica aperta, come accade attraverso UrbanLab, consente un esercizio democratico che porti avanti l’idea di una partecipazione attiva dei cittadini, che possono essere fautori e protagonisti dei progetti pensati per lo sviluppo della propria città». Tante le potenzialità nascoste, che potrebbero emergere per trasformare Messina da «effervescenza territoriale» a «realtà competitiva».

Un progetto, quello dell’UrbanLab, che si unisce al lavoro svolto dall’Amministrazione Comunale in un’ottica di sinergia, proponendo piani di territorio e azioni che possano essere in grado di generare conseguenze ambientali, culturali, sociali ed economiche di rilievo. «Un argomento molto importante è quello relativo all’area dello Stretto» ha spiegato l’assessore Cacciola, «perché, se ben sfruttato, può diventare una grande opportunità di sviluppo». Insomma, rendere Messina una realtà competitiva, che sia capace di dialogare all’interno del sistema-paese ma anche a livello europeo, per rendere finalmente possibile l’abbandono della condizione – attualmente sotto gli occhi di tutti – di un sud del Paese dimenticato. «Per questo Messina deve costruirsi una propria personalità» ha continuato la prof.ssa Moraci, «che la renda appetibile e che le dia la possibilità di dialogare e confrontarsi con altre realtà».

Una partecipazione attiva poi quella dei presenti che, divisi in due grandi gruppi, sono stati chiamati a individuare i punti di forza e i punti critici del nostro territorio. Dal confronto è emersa una forte difficoltà di integrazione per la città, sia a livello orizzontale che verticale, da cui deriva un’incapacità di instaurare rapporti di collaborazione pubblico-privato. Ma si è anche fatto riferimento ai punti di forza del capoluogo peloritano, una posizione strategica storica da riscoprire e da sfruttare, insieme alla valorizzazione dell’ambiente e del patrimonio storico culturale. (DEBORA RUNCI)

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