L’ONU ACCUSA IL VATICANO DI TOLLERARE I PRETI PEDOFILI, REPLICA LA SANTA SEDE

Il rapporto dell’Onu denuncia il Vaticano “per aver adottato politiche che hanno permesso l’abuso sessuale sui bambini”. Il comitato delle Nazioni Unite che vigilia sul rispetto e l’applicazione della Convenzione per i diritti del fanciullo in un documento invita la Santa Sede ad aprire delle indagini sui pedofili e sui membri del clero che hanno nascosto questi crimini. Il Vaticano- si legge nel documento – dovrebbe consegnare i propri archivi sugli abusi sessuali a decine di migliaia di bambini e “rimuovere immediatamente e consegnare alle autorità civili tutti i prelati che siano coinvolti in abusi su minori o sospettati di esserlo”.

“Il Comitato”, si legge nel rapporto, “è gravemente preoccupato dal fatto che la Santa Sede non abbia riconosciuto l’ampiezza dei crimini commessi, non abbia preso le necessarie misure per affrontare i casi di abusi sessuali e per proteggere i bambini, e abbia adottato politiche e pratiche che hanno portato a una continuazione degli abusi e all’impunità dei responsabili”.

Il Vaticano è criticato aspramente anche per il suo atteggiamento verso l’omosessualità, la contraccezione e l’aborto. L’Onu chiede che la Santa Sede riveda le proprie politiche per assicurare il rispetto dei diritti dei bambini e la loro possibilità di accedere alle cure mediche. Il documento è stato pubblicato e diffuso dopo che il comitato a gennaio aveva interrogato esponenti del Vaticano sull’implementazione della Convenzione Onu dei diritti del bambino, il principale trattato delle nazioni unite per la tutela dei minori.

Sotto accusa anche le posizioni su omosessualità, contraccezione e aborto.

La Santa Sede esprime rincrescimento per il “tentativo di interferire nell’insegnamento della chiesa cattolica sulla dignità della persona umana e nell’esercizio della libertà religiosa”. “Sorpresa” di fronte alle Osservazioni fornite oggi a Ginevra dal Comitato Onu viene espressa dal mons. Silvano Maria Tomasi, osservatore permanente della Santa Sede a Ginevra. In particolare Tomasi rileva che “il documento sembra quasi non essere aggiornato, tenendo conto di quello che negli ultimi anni” ha fatto la Santa Sede, con lo Stato Città del Vaticano e le conferenze episcopali. Mons. Tomasi avanza l’interpretazione che “le organizzazioni non governative, che hanno interessi sull’omosessualità, sul matrimonio gay e su altre questioni” “In qualche modo hanno rafforzato una linea ideologica”.

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