DA SFOLLATI DI ALTOLIA A SFRATTATI: ATTIVISTI LO IMPEDISCONO

Da sfollati, dopo l’alluvione di 2009, a sfrattati. E’ questo il rischio corso da una famiglia di Altolia, con due disabili, la quale ha perso la propria casa dopo quella tragica nottata e adesso potrebbe essere cacciata anche dalla nuova abitazione, in via Marco Polo (Contesse). Il Movimento per il Diritto alla Casa, formato dall’Unione Inquilini, studenti, Rifondazione Comunista Messina, sfrattati e Attivisti del Teatro Pinelli, alle 12 di questa mattina, ha scongiurato al momento lo sfratto, con un picchetto anti-sfratto, così come fece a maggio con un altra famiglia in difficoltà economiche.
“Se il tragico nubifragio privò la famiglia della sua abitazione – spiega in un comunicato il Movimento – questo sfratto esecutivo avrebbe aggiunto precarietà su precarietà e condotto tutto il nucleo familiare verso un dramma esistenziale”.

 
SFRATTOLa condizione post alluvione della famiglia C. è la stessa di tante famiglie le cui vite son state stravolte da quel maledetto nubifragio. La Protezione civile dopo aver dichiarato scaduto il 31 ottobre 2012 lo stato di emergenza, ha favorito il subentro della Regione Siciliana per superare tale situazione. Tuttavia per le comunità colpite, il ritorno alle normali condizioni di vita appare distante ed alcune famiglie in difficoltà economiche, tra queste la famiglia C., hanno comunicato che non avrebbero più ricevuto il contributo per l’affitto. Senza il contributo proveniente prima dalla Protezione Civile, poi dalla Regione, la famiglia di via Marco Polo non ha avuto modo di pagare l’affitto, così il padrone di casa ha intimato loro lo sfratto. “Mentre il teatrino delle istituzioni – continua il Movimento per il Diritto alla Casa – si assolve da ogni responsabilità politica e da ogni addebito rimpallandosi le colpe, le famiglie finiscono per strada”.

 

“Al momento non sappiamo dove risiedono le responsabilità – conclude il Movimento – ma di una cosa siamo sicuri: il contenuto antisociale delle politiche abitative del Governo Renzi (vedi l’art 5) la mancanza di un vero piano per il disagio abitativo, l’assenza di uno sguardo coraggioso e innovativo sulla questione Casa, lungaggini e pastoie burocratiche inghiottiscono giornalmente tante famiglie privandole di un diritto inalienabile, il diritto all’abitare. Laddove questo diritto non sarà rispettato e le Istituzioni preposte non si attivino, nella fattispecie, per graduare gli sfratti per morosità incolpevole in base alla legge 124/13, ci impegneremo a moltiplicare le uniche forme di lotta a nostra disposizioni: solidarietà tra sfruttati e tra sfrattati, picchetti per impedire gli sfratti e l’occupazione di case sfitte”. (SIMONE INTELISANO)

 

 

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