MONDIALI: BALOTELLI, PRANDELLI, ABETE… ADDIO BRASILE 2014

Proviamo ad esprimere i nostri sentimenti di stizza e disperazione social-sportiva per la figuraccia rimediata in un mondiale di calcio. Una manifestazione quadriennale dominata da un attrezzo sferico che ,poveretto ,colleziona calcioni da tutti e da tutte le parti. Ma lui ,il pallone si sottopone a tante torture sapendo che gli tocca fare lo gnorri e farsi prendere a pedate per tenere in pugno popolo intero che per alcune ore ogni quattro anni vive  sotto la stessa bandiera e vota , con competenza diversa, per lo stesso partito “AZZURRO NAZIONALE”

E’ l’unica occasione in cui la Patria ha un suo fascino e significato. Tutti diventano patrioti. Al diavolo l’ antipatriottismo. Il pallone e’ una reliquia quasi eucaristica e il calcio diventa la liturgia più seguita al mondo.

Capita che i celebranti pero’ non vengano scelti da noi ( qui non vige nessuna legge elettorale). Anzi si. E’ in uso la legge dei nominati dall’alto. C’è un listone di 50 calciatori, poi si riduce a 31, poi a 23 e poi quest’ultimi vengono chiamati a rappresentare un popolo. In questo caso un popolo intero e compatto. Anche se dentro questo popolo c’è sempre quella frammentazione che al 20, al 30 o all’80  per cento vorrebbero farsi rappresentare dal sig. Rossi o dal sig. Destro piuttosto che dall’irrequieto Sig.Mario e Ciro ‘o guaglione. Ma questa è regola che dall’anteguerra ad oggi è sempre stata inutilmente dominante. A calare dall’alto in campo i celebranti per la liturgia nazionale sono alla fine sempre gli stessi. Un uomo chiamato Ct , un presidente nominato dalla FGCI e sotterraneamente i compari del Ct e della FIGC  i cosidetti senatori. Anche qui? Direte? Certo anche qui il senato esiste ed è rappresentato  da chi a questa causa ha dedicato con orgoglio e lealta’ parte della sua missione sportiva. Ma capita anche che in questo contesto i senatori  ,per quanto affidabili ed integri, non siano eterni e il loro destino sportivo è chiamato ad interrompersi per mille ragioni. Rispetto ad altre istituzioni il ricambio ,in questo caso, avviene in maniera immediata. Non puoi aspettare nuovi senatori ma devi trovare nuovi giovani pedatori già pronti a celebrare dignitosamente la stessa liturgia. Occorre attingere dalle organizzazioni  o circoli nazionali e scegliere i più meritevoli. Il Ct e la FIGC hanno quattro anni per selezionare i futuri “fratelli d’Italia” in mutande e scarpettine colorate. Ma cammin facendo si accorgono che il 58 % degli iscritti ai circoli e club calcistici sono di provenienza e cultura staniera. La scelta si riduce. I fratelli in mutande e scarpette colorate tra cui scegliere sono il 42%. Quota bassa per ritrovare i fuoriclasse del domani da rilanciare al posto dei senatori.

A questo punto , volendo spingerci verso la  chiarezza con nomi e cognomi, intravedi 10 possibili Buffon ma che di Buffon ancora hanno solo la stessa marca dei guanti, 5 Totti ma che del pupone hanno solo la maglietta da bancarella, 5 Pirlo o Del Piero o Maldini o uno a vostro piacere. Campioni da decenni celebrati di cui i nuovi discepoli hanno solo la passione per lo stesso sport. La scelta si fa sempre più difficile. E quando hai perso le speranze di rintracciare un gruppo su cui puntare ti compare per incanto un lungagnone ,italiano di colore, con cresta ben curata e orecchino  di diamante, somigliante più ad un sultano del Brunei che ad un rappresentante credibile della patria calcistica. Il suo nome è  Balotelli Mario. Ragazzo partorito in Italia ,a Palermo, da genitori africani imperversa nel mondo del calcio da alcuni anni pensando che i suoi piedi , accettabili per il calcio, si possano utilizzare anche al posto della testa. Prima che il CT e la FIGC  lo eleggessero elemento indispensabile per la nazionale del pallone ,in tanti ci avevano provato a studiarlo, aiutarlo, comprenderlo,arricchirlo. Operazioni fallite anche con interventi all’estero. Ma per CT e FIGC  Balo è Balo. Nel citato 42% a loro sembra il migliore e si affidano a lui…..

,,,,Poche ore fa la prova del nove, a Natal, cittadina del nord est del Brasile.

A questo punto sapete come continua o finisce la storiella . Ma restano scolpite le parole del capitano Gigi Buffon : “Tutti siete pronti a criticare i senatori se sbagliano qualcosa. Ma quando c’è da presentare le…credenziali maschili i senatori sono sempre qui, pronti e vivi. E siamo anche qui , dice Buffon, ad aspettare chi deve darci il cambio, ma non arriva mai. Se ne parla , se ne parla , ma non si vede nessuno.” ( Parla forse di MiniMario ,il capitano?)

E dire che CT e FIGC  volevano farci raccontare un’altra storia. Ma anche loro  convinti ,sulla nostra pelle e sulla nostra cecita’ da patrioti, che avevano inseguito per anni un obiettivo maldestro hanno pensato di togliere il disturbo.

Se non fossimo stati sbattuti fuori dal Brasile sarebbe potuta essere una favoletta a lieto fine.

Divertidos amigos….ma con altre squadre.

@cicciomanzo

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