LA BOMBOLETTA NON RIENTRA NEL “CORREDO” ARBITRALE, E QUINDI?

La bomboletta spray continua a riscuotere interesse. Dopo i Mondiali in Brasile conquista anche le tre leghe calcistiche italiane. Ma come accade per ogni nuova introduzione di sistemi migliorativi gli effetti collaterali sono sempre in agguato. Qualche volta risultano anche divertenti. Difatti il presidente di Lega A  Maurizio Beretta, a margine del Consiglio Federale ha dichiarato: “È stato ratificato l’utilizzo della bomboletta spray, quindi si partirà con l’adozione di questa nuova tecnologia che abbiamo chiesto noi per primi”. Lo stesso Beretta si è poi soffermato però su un problema logistico: non saranno infatti gli arbitri a dover portare lo spray. E chi allora?

“Stiamo discutendo, risponde Beretta, perché chiaramente  queste bombolette non potranno essere portate dagli arbitri come bagaglio a mano. Quindi non si può far altro che farle trovare in tutti gli stadi, dobbiamo attrezzarci per le forniture e la logistica, ma sono problemi assolutamente gestibili”.

Sarà cura delle società, da quanto si intuisce, reperire le bombolette rispondenti alle caratteristiche tecniche (ancora da specificare) e metterle a disposizione degli arbitri che poi le utilizzeranno per far rispettare le distanze nei calci di punizione.

La scorsa settimana l’inventore della bomboletta ha dichiarato di essere stato contattato dalla Uefa che vuole introdurre il sistema spray anche in Champions. In questo caso non sono state sollevate perplessità logistiche.

Da noi, vedrete, le società ….insorgeranno e in tanti campi la domenica della famosa bomboletta spray non si avranno notizie. E’ il caso di pensare ad una soluzione di riserva? Un consistente gessetto, per esempio? (@Ciccio Manzo)

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