CALCIO MONDIALE. ANCHE CAPELLO BOCCIATO, IL BRAND ITALIANO FUORIGIOCO

 

Un Mondiale così non ce lo saremmo mai aspettato per il marchio calcistico italiano. Da sempre uno dei più decantati per organizzazione, stile, competenza e risultati sportivi. Quesoultimo Mondiale Brasiliano ha invece sancito la bocciatura senza se e senza ma del marchio  italico. Dopo la disfatta italiana conclusa con dimissioni e pettegolezzi  , le figuracce del samurai Zaccheroni col suo  Giappone e l’eliminazione del quotatissimo e super pagato Capello con la Russia abbiamo chiuso il cerchio lasciando un simbolico testimone nelle mani di una categoria quella degli arbitri che servono al calcio ma non fanno calcio ma , se ne facciano una ragione pure loro , sono figli di un Dio minore in questo circo infernale. Per la parte decisiva dei mondiali gi rappresentera’ il povero Rizzoli da Bologna .  Dopo LoBelloAgnolinLaneseBraschi e Collina, è il sesto arbitro italiano in assoluto ad aver diretto una finale diChampions League. È inoltre l’arbitro della finale della prima edizione della nuova Europa League, nel 2009, dopo la riforma della vecchia Coppa Uefa.

Secondo la classifica del Miglior arbitro dell’anno IFFHS relativa al 2013, è il secondo migliore arbitro al mondo dopo Howard Webb   considerato uno dei migliori fischietti italiani. Credenziali di primissimo piano. Ma se può bastare questo ad un movimento sportivo che muove milioni di euro per una spedizione mondiale  siamo fritti. Diamoci al Biliardo.

Forse d’ora in avanti non sentiremo più il refrain del campionato italiano come “IL PIU’ BELLO DEL MONDO”.

Ma come un campionato che vive con la forza che può avere uno scudetto nazionale. Ma fuori dai nostri confini siamo poca cosa. Ci resta l’alterigia di sentirci bravi e quasi inventori di un calcio diverso. Quel calcio attendista che spera di prosciugare le riserve avversarie e poi approfittare della loro resa.

Cosi  l’ha pensata Prandelli, e anche Zaccheroni con i suoi giapponesini esili fra cui un Nagatomo o un Honda vengono considerati fenomeni. Bestemmia!!!  Pure don Fabio, scavato e preparato a tutte le esperienze ha pensato di mantenere il suo stile italiano fatto di attesa e ripartenze ma ,visto che ormai tutti conoscono i nostri limiti ,anche l’Algeria , paese africano che avrebbe da pensare più alle sue ristrettezze sociali che a giocare un mondiale si prende gioco di un guru del calcio mettendoci dentro quello che più li distingue: l’amor di patria e la rivalsa attraverso lo sport sui tanti drammi sociali vissuti. Il nostro brand invece prevede: Abiti firmati da stilisti, mogli, fidanzate ,figli e animali domestici ospitati in un residence da 5.000.000 di euro, spiaggia nel tempo libero, richieste di matrimonio e separazioni prima e durante una manifestazione mondiale, twittermanie, e facebookemanie, selfies e roba varia. Tutte mode lanciate dagli Olandesi di Cruiff e Neskens che a tutto questo aggiungevano delle prestazioni sul campo di altissimi livelli come fossero vissuti in un monastero e non liberi di condurre una vita che se , considerata con responsabilità dovrebbe agevolare la permanza serena di un calciatore lontano dagli affetti per un mese. Ma noi italiali siamo i principi del “cazzeggio”, Forse tutti Balotelliani. Per dirla alla De Rossi, figurine. E non mi parlate dei loro miliardi, Quelli non valgono sul campo per i Neymar, Messi, Muller, Ronaldo, Robben e tanti altri. Per i nostri evidentemente hanno un peso diverso. Ci creano il sospetto che sia il loro punto d’arrivo. Che volete che sia una eliminazione per 60.000.000 di italiani se i loro conti in banca crescono vertiginosamente’ Messi e compagni non la pensano cosi evidentemente. Tantomeno gli Algerini e i gli algeri ni o i costaricensi o i colombiani e neanche i super pagati americani di Klismann. Quindi chi siamo e che siamo? Dei finti fighetti senza nemmeno la dignità di difendere quelle quattro coppe del mondo che pur ci appartengono. Le due Mussoliniane 34-38 e le altre due nel xx secolo, E se sono nostre ,come sono, quelle coppe pur conquistate in due epoche complicate un motivo ci sara’ pure. Oggi non sappiamo quale. Ma registriamo che siamo avviati verso una deriva pericolosa, Non possiamo che accontentarci degli scudetti vinti fra i nostri confini sperando che la juve o il Milan o chi per loro battano record su record di scudetti, gol fatti in una stagione, imbattibilità di portieri e cosi via. Ma prima di uscire dai nostri confini pensiamoci bene. Partiamo da zero e risaliamo la china dopo aver imparato dalla prima pagina cos’è il calcio . Al nostro ormai non ci crede più nessuno.

@cicciomanzo

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