POLICLINICO, DIMEZZATO SALARIO PRODUTTIVITA’ DIPENDENTI, USB: “SARA’ MOBILITAZIONE”

La busta paga di giugno pare abbia tolto il sorriso a centinaia di lavoratori del Policlinico. A confermarlo, Vincenzo Capomolla, della federazione Usb di Messina: “Una bella sforbiciata, e tanti saluti a metà del salario di produttività”. Una situazione che prelude alla mobilitazione: “Abbiamo informato e chiesto un incontro al prefetto e all’assessore regionale, Lucia Borsellino. Su tutto questo andiamo decisi alla mobilitazione”. L’appuntamento è per dopodomani, mercoledì 2 luglio, alle 10, con un presidio davanti all’accesso del Gaetano Martino, in via Consolare Valeria.

“L’azienda – racconta Capomolla – grazie agli accordi con Cgil, Cisl, Uil & C., trova i soldi per far proliferare Rid, Rad, acronimi di ulteriori figure organizzative con ruolo e compiti incerti, nominate dall’azienda ma pagate attingendo dal fondo dei lavoratori. Salvo poi dire agli stessi lavoratori che non ci sono soldi e sforbiciare di metà il loro salario. E adesso centinaia di infermieri e di personale del Policlinico si sono ritrovati con un salario di produttività tagliato della metà, anche solo rispetto a quanto percepito lo scorso anno”.

“Il tutto appare gestito senza alcuna trasparenza – denuncia il dirigente sindacale – l’azienda sa che per norma ogni euro di salario va contrattato, che siamo in un ospedale pubblico e non tra le 4 mura di casa di qualcuno? Eppure già lo scorso 6 giugno Usb aveva inviato apposita nota all’azienda. In risposta, il silenzio e i tagli al personale”.

Capomolla si fa portavoce di una generalizzata stanchezza nei confronti “dei tagli alla sanità pubblica e ai lavoratori”. “E’ normale, per cittadini ed operatori – domanda – che un infermiere si trovi ormai regolarmente ad assistere pazienti e degenti da solo o se va bene in 2, invece dei 3, 4 o anche 5 previsti dagli standard? E’ questo il livello di assistenza per i cittadini? Che fine ha fatto il piano d’intervento e riorganizzazione annunciato dalla direzione sanitaria? Manca personale? Bene, credono che non ci sia fame di lavoro?”.

Così non si può andare avanti, secondo l’esponente dell’Unione sindacale di base, “con una gestione ed un’organizzazione insufficiente che carica gli operatori di responsabilità oltre ogni misura in una funzione così delicata come quella sanitaria, e con gli impegni della direzione che sembrano scritti sulla sabbia”.

Capomolla punta, infine, il dito contro “turni, straordinari non pagati e un’azienda che ormai non perde occasione per cercare di mettere le mani in tasca ai propri dipendenti: prima le richieste di restituzione fino ad oltre 7.000 euro di qualche mese fa, sospese dopo la mobilitazione, ora questo nuovo taglio nelle buste paga di centinaia di lavoratori. Su tutto questo abbiamo informato e chiesto un incontro al prefetto e all’assessore regionale, Borsellino. Su tutto questo andiamo decisi alla mobilitazione”.

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