DEBITI ATO, PIOGGIA DI FUOCO SU SIGNORINO. PD E AFFINI: “AVETE DELUSO ISTANZE DI CAMBIAMENTO”

Guido Signorino

Pioggia di fuoco su Guido Signorino, dopo la nota di ieri a seguito della bocciatura, da parte del Consiglio comunale, della delibera mirata a sanare i debiti fuori bilancio dell’Ato3. A dargli contro, è buona parte dell’aula di palazzo Zanca.

Angelo Burrascano ricorda che “l’astensione è una manifestazione della volontà di non partecipare alla discussione ed al voto per non concorrere all’adozione dell’atto collegiale”. “Le espressioni da lei usate – afferma l’esponente de Il Megafono rivolgendosi a Signorino – hanno il solo scopo di indurre i lettori, specie i più superficiali, a pensare che il sottoscritto, unitamente agli altri consiglieri, diserterebbe l’aula per sottrarsi alle proprie responsabilità pensando esclusivamente ai propri interessi e non a quelli della cittadinanza che lo ha eletto. Tale rappresentazione dei fatti è chiaramente distorta e tendenziosa e, come tale, non vera e non civile, ed ha soltanto lo scopo di cavalcare l’onda generale del malcontento verso la politica, sfociando nella sterile propaganda”.

Angelo Burrascano
Angelo Burrascano

Burrascano, in merito alla delibera, accusa che è stata “sottoposta alla commissione in maniera assolutamente anomala, senza che quest’ultima abbia avuto la benché minima possibilità di approfondire le tematiche con dovuta cognizione di causa, poiché presentata solo un giorno prima del voto, malcostume ormai reiterato della sua amministrazione”. Oltre e rimarcarne i vizi già denunciati in aula, accusa il vicensindaco di tenere un comportamento “offensivo ed irrispettoso”.

Secondo Paolo David, Benedetto Vaccarino, Nicola Cucinotta e Donatella Sindoni, del Dp, Giuseppe Santalco e Claudio Cardile e Carlo Cantali, di Felice per Messina, e Santi Zuccarello (Progressisti democratici), quelli maggiormente colpiti dalle accuse lanciate ieri, “Signorino rivela il volto di un’Amministrazione del tutto priva di senso istituzionale”. Poi, la fatidica domanda: “Cosa avete fatto finora?”. E la risposta: “Avete galleggiato sul motivo delle pecche di quelli che c’erano prima”. “Ingenerose” vengono definite le critiche al Partito democratico “dalla cui presenza in aula”, a loro dire, “pur nella vivacità della dialettica politica, l’Amministrazione è stata sostenuta”. “Questo dato storicamente inconfutabile non sfuggito ad alcun osservatore, ad alcun organo mediatico”.

Donatella Sindoni
Donatella Sindoni

I consiglieri fanno notare che “in nessun codice di onestà intellettuale è prevista una clausola di adesione – obbedienza a ritardi infiniti preceduti da errori vistosi. La misura è colma”, aggiungono, esortando l’assessore al Bilancio a “fare i conti con il fallimento del proprio operato”. Un ultimo cenno, a conforto delle proprie posizioni, all’approdo al gruppo misto da parte della “metà” degli esponenti di Cambiamo Messina dal Basso, “perché occorre solo cambiare”: “L’istanza di cambiamento di Messina è stata da Accorinti e Signorino delusa”.

Sempre in orbita Pd, sebbene dall’alto del proprio ruolo istituzionale, interviene la presidente del Consiglio comunale. Emilia Barrile fa presente che l’assemblea è riuscita ad “assolvere appieno il proprio compito”, garantendo “una corretta votazione e una conseguente regolare deliberazione”. I consiglieri presenti nel corso della seduta incriminata hanno operato “in piena coscienza, utilizzando gli strumenti democratici affidati loro senza prevenzioni di sorta”, conclude, auspicando di “modulare positivamente i toni del contraddittorio istituzionale e riportare la riflessione sull’operato concreto necessario al bene di questa città”.

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