INCIDENTE RAFFINERIA MILAZZO: VERTICE TRA PARLAMENTARI MESSINESI E MINISTRO ALFANO, “STATO PRESENTE”

Il ministro Alfano, padrone di casa, durante la riunione al Viminale sollecitata da alcuni parlamentari messinesi per discutere il tema della raffineria di Milazzo, dopo i fatti del 27 settembre scorso, ci tiene a rassicurare i cittadini: “lo Stato e’ sempre presente e non soltanto nei momenti di emergenza”.

Quel che il Ministro dell’Interno ha sostenuto dopo aver ascoltato i pareri e le proposte di deputati e senatori seduti attorno al tavolo è l’esigenza di “linee d’intervento utili ad assicurare una maggiore funzionalita’ del sistema di pianificazione e
prevenzione dei controlli negli impianti a rischio di incidenti”, come riportano le agenzie.
All’odierna riunione oltre al titolare del Viminale hanno preso parte anche il Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco Alberto Di Pace e i deputati Maria Tindara Gullo e Fausto Raciti (Pd), Tommaso Curro’, Francesco D’Uva e Alessio Villarosa (M5S), il deputato Carmelo Lo Monte(Cd), il senatore Bruno Mancuso e il deputato Vincenzo Garofalo (Ncd).

Proprio l’onorevole Garofalo del Nuovo CentroDestra ha sostenuto l’importanza di coinvolgere maggiormente gli amministratori di Milazzo e i comuni limitrofi e di monitorare la condizione dell’organico dei VVFF affinché sia sempre adeguato alle esigenze del territorio.

Alfano ha sottolineato anche la necessita’ di un monitoraggio costante delle misure di sicurezza nei territori interessati e il miglioramento del circuito informativo rivolto ai cittadini, tramite il ruolo di coordinamento della Prefettura con i rappresentanti degli Enti Locali.  Il Ministro  ha assicurato che si informerà sul rispetto della Direttiva Severo e che verificherà il lavoro dell’ARPA. Questi gli altri obiettivi evidenziati: trasformare il C.O.C. in uno strumento non emergenziale ma fisso che racchiuda tutti i Comuni della Valle del Mela con le funzioni di monitoraggio e comunicazione con la popolazione, verificare il lavoro del Prefetto e la sicurezza interna ed esterna della Raffineria, rafforzare le competenze di prevenzione, rafforzare la frequenza delle verifiche preventive, verificare l’aia, accentrare in Prefettura la competenze per la sicurezza, valutare i danni permanenti all’aria ed alle coltivazioni.

Villarosa-D'Uva
Villarosa-D’Uva

“E’ necessario – hanno dichiarato i PortaVoce 5 stelle  D’Uva, Currò e Villarosa– fare pressioni sull’azienda Ram (Raffineria di Milazzo) affinché aumenti i controlli e non escluda l’utilizzo di nasi elettronici. L’obiettivo non deve esser quello di creare allarmismi tra la popolazione bensì di garantire, attraverso controlli minuziosi e mirati, la massima sicurezza per chi vive in quelle zone”.

L’attenzione è stata poi posta sul piano di gestione del rischio che, come dichiarato dal milazzese Currò, “è assente o inadeguato. Il tutto contornato dalla mancanza di informazione e coinvolgimento dei cittadini”.

Durante i due incontri si è altresì evidenziato che la posizione di alcuni rilevatori mobili della zona non era sotto vento e che, anche prima degli incendi, gli odori nella zona erano percepibili a distanza di circa 7 km.

“La notte dell’incendio  – ha aggiunto il barcellonese Villarosa – si è levata una nube visibile fino a Barcellona, a circa 12-13 km di distanza. E’ necessario verificare l’A.I.A. e porre una lente di ingrandimento sull’ARPA, oltre a mettere in atto un immediato focus sulla manutenzione dello stesso impianto”. Tanti altri questioni sono state sollevate da Villarosa che si è altresì soffermato sulla questione della Direttiva Seveso, sottolineando come “dovrebbe essere aggiornata e, invece, non lo è. Inoltre, dai documenti che regolano la manutenzione, pare che il serbatoio 513 (quello in cui è divampato l’incendio) necessitava di manutenzione”. Massima attenzione è stata posta infine sul lavoro dell’ARPA che, come sottolineato da Villarosa, “dava indicazioni alla Prefettura su come muoversi, ed aveva posizionato colonnine mobili in luoghi contro vento e molto lontani dall’impianto”.

“E’ necessario – hanno concluso i PortaVoce – avviare nell’area milazzese i monitoraggi degli odori. La situazione ambientale è difatti una realtà caratterizzata da elettrodotti vecchi e nuovi, da un’industria chiusa di amianto e dalla presenza della raffineria. Per questo il Ministero ha il dovere di impegnarsi, così come l’Istituto Superiore di Sanità al quale chiediamo un controllo sanitario sui cittadini”.

 

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