“Discarica Mazzarrà pericolosa”, Alfano attacca Tirrenoambiente: Antonioli andava messo da parte

“La discarica di Mazzarrà Sant’Andrea è un’opera interamente abusiva sotto il profilo urbanistico ed edificatorio, staticamente instabile e pericolosa e insiste in un’area a rischio idrogeologico”. A sparare a zero è Sonia Alfano, già presidente della commissione europea antimafia.

Proprio nei giorni scorsi, un’altra commissione antimafia, quella bicamerale, la ha ascoltata, a Messina, addivenendo alla conclusione di costituire un’ulteriore commissione, questa volta per l’accesso alla discarica.

Alfano, in una nota, usa parole di fuoco nei confronti degli amministratori di Tirrenoambiente Spa, la società mista che gestisce il sito, all’indomani dell’avvicendamento di alcuni tra i suoi vertici: “Pare che le note vicende giudiziarie relative alla discarica di Mazzarrà Sant’Andrea non siano state sufficienti a distogliere Tirrenoambiente Spa dai propri giochi di potere: il Cda, infatti, ha semplicemente modificato i vertici, mentre i componenti di parte pubblica e privata, dimessisi senza adeguate motivazioni, sono di nuovo in carica quasi nelle stesse identiche poltrone. Ci si sarebbe aspettato che la predetta società chiedesse al suo amministratore delegato Giuseppe Antonioli (arrestato e rinviato a giudizio nel procedimento penale n.10308/2011 Rgnr del Tribunale di Palermo nel quale è stata emessa l’ordinanza ex art. 292c.p.p.del 14 luglio 2014, avente ad oggetto una ipotesi di corruzione di un funzionario regionale) di farsi opportunamente da parte, stante inoltre che, a quanto è dato sapere, ha a tutt’oggi operante il divieto di dimora in Sicilia. Così non è stato”.

“A questo si aggiunga – incalza – che il nuovo amministratore delegato (Lorenzo Piccioni, ndr) è un politico noto per essere stato componente della Commissione Parlamentare d’Inchiesta sul ciclo dei Rifiuti e assurto ai fatti di cronaca per avere divulgato un documento riservato finito nelle mani di soggetti esterni che dovevano essere ascoltati dalla Commissione d’Inchiesta, e di averlo consegnato al manager di Impregilo spa, ing. Rubegni. Come si evince dai verbali della seduta dell’08.02.2012, presieduta dall’on. Gaetano Pecorella, il comportamento del senatore Lorenzo Piccioni, convivente della cognata del sig. Antonioli, comprometteva l’indagine in corso e la riservatezza dei lavori della Commissione d’indagine, al punto che il Presidente Pecorella deferiva la questione al presidente del Senato Schifani“.

L’ex esponente di Italia dei Valori ritiene “palese che la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea sia un’opera interamente abusiva sotto il profilo urbanistico ed edificatorio, staticamente instabile e pericolosa ed insista in un’area a rischio idrogeologico (R4) ed a distanza non regolare dal bacino idrico protetto nel quale si trovano i pozzi di approvvigionamento idrico del Comune di Furnari”. “Tutte queste situazioni di evidente illegalità – sostiene – aggravate dalla mancanza di un adeguato studio geologico, determinano una preoccupante situazione dalla quale potrebbe derivare un improvviso crollo con sversamento incontrollato di percolato nell’alveo del Torrente Mazzarrà. Tali fatti sono stati definitivamente accertati durante la conferenza di servizi tenutasi a Palermo presso il Dipartimento Regionale Acqua e Rifiuti”.

Questa situazione, è opinione dell’ex europarlamentare, richiede “un immediato commissariamento”.

“I rischi – aggiunge – emergono, oltre che dai rilievi fatti dal dipartimento regionale e dalla commissione ispettiva, anche dalla circostanza che in detta sede si è definitivamente acclarato che la società Tirrenoambiente Spa, ha accumulato abusivamente un’altezza di oltre 30 metri di rifiuti per tutta la circonferenza della discarica, oltre ad aver smantellato abusivamente un tratto di montagna ed aver abbancato terre da scavo, anch’esse senza autorizzazione”.

“Tale opera – conclude – non prevista nel progetto approvato dalla Regione Siciliana, come peraltro ammesso dalla stessa Tirrenoambiente Spa, è la causa delle profonde crepature e cedimenti, che creano una situazione di assoluta emergenza igienico – sanitaria e di pericolo per la stabilità di tutto il sito”.

 

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