Scontri Messina – Catanzaro, sindaco calabrese Abramo scrive ad Alfano: “Accertare responsabilità”

Non si placano le polemiche successive agli scontri tra tifoserie che hanno preceduto la partita tra Messina e Catanzaro di sabato scorso ed i relativi problemi di mobilità che hanno interessato sia il pre che il post gara, definita ad alto rischio data la notoria rivalità tra i supporter siciliani e quelli calabresi. A distanza di due giorni, contestualmente alla replica di Renato Accorinti a Stefano Trotta, torna sulla vicenda Sergio Abramo, primo cittadino di Catanzaro, in una lettera indirizzata al ministro degli Interni, Angelino Alfano, per chiedere l’apertura formale di un’inchiesta amministrativa per accertare le cause ed eventuali responsabilità per quanto accaduto in occasione della partita.

Prima di scendere nel dettaglio della lettera del sindaco calabrese, facciamo il punto della situazione. Messina-Catanzaro, gara ad alto rischio in considerazione dei precedenti tra ambedue le tifoserie, prevede l’arrivo in città di circa 250 tifosi calabresi destinati al settore ospite del San Filippo; Quindi giovedì 27 novembre il Prefetto Stefano Trotta convoca un Comitato Provinciale, al quale partecipano sia il Sindaco Accorinti sia una rappresentanza dell’Acr Messina, per chiedere alle parti coinvolte di provvedere all’allestimento di un servizio navetta destinato a trasportare i numerosi tifosi calabresi dalla rada San Francesco allo stadio, al fine di rendere più sicuro ed agevole il transito degli stessi ed evitare problemi di ordine pubblico; nonostante l’impegno da parte di Comune ed Acr  a trovare una soluzione congiunta alla problematica, anche se i tempi ristretti non rendono certo facile l’adoperarsi, nella serata del venerdì successivo Acr Messina, Atm ed Amministrazione Comunale non trovano l’accordo circa l’accollo del pagamento dei tagliandi di viaggio, stando a quanto sostenuto in un comunicato diffuso dalla società giallorossa, successivo a quello diramato dalla stessa Prefettura. Nessun servizio di trasporto per i tifosi ospiti, costretti quindi a sbarcare e raggiungere l’impianto sportivo con mezzi propri, e l’inevitabile contatto con un gruppo di tifosi locali allo sbarco della rada San Francesco, con tanto di volo di bottiglie, pietre e altro tipo di materiale, che costringe la polizia ad intervenire per sedare la violenza. Forze dell’ordine impegnate poi ad occuparsi anche del ritorno dei tifosi calabresi dallo stadio agli imbarcaderi della Caronte a fine gara, costrette a fare intervenire un paio di pullman dato il rifiuto da parte dei tassisti di accompagnare gli stessi, causa le scene di ordinaria follia alle quali avevano assistito in tarda mattinata.

Agli sfoghi del Coisp siciliano e calabrese, il sindacato di polizia che denuncia come le continue diatribe tra la dirigenza dell’Acr e l’Amministrazione Comunale abbiano creato l’ennesima situazione di pericolo per la quale è stata messa a rischio l’incolumità dei poliziotti, segue quello di Sergio Abramo, che di certo non le manda a dire nella sua lettera destinata al Ministro Alafano che vi riportiamo per intero (Fonte Ansa):

“In occasione della partita di calcio di Lega Pro tra il Messina e il Catanzaro, svoltasi allo stadio “San Filippo” della città siciliana, si sono verificati fatti gravi e incresciosi che hanno messo seriamente a repentaglio l’incolumità fisica dei quasi 200 tifosi catanzaresi che hanno seguito la loro squadra.Per motivi ancora tutti da chiarire, è venuto a mancare il servizio di trasporto degli ultras catanzaresi dal porto fino allo stadio che sarebbe dovuto avvenire con l’utilizzazione di alcuni bus. Il trasporto dei tifosi è stato invece effettuato con un’improvvisata “carovana” di taxi che è stata assaltata dagli ultras locali, nonostante l’apprezzabile sforzo dei poliziotti che facevano da scorta. Ancora più grave è ciò che avvenuto a fine partita, quando i tifosi sono rimasti allo stadio in attesa di rientrare al porto, stante il rifiuto dei tassisti di prenderli a bordo. Solo un’ora e mezzo dopo la fine dell’incontro, due autobus reperiti dalla Polizia hanno consentito il trasporto dei tifosi catanzaresi verso il porto. Appare evidente che l’approssimazione e la superficialità nella gestione dell’ordine pubblico potevano portare a conseguenze molto gravi, poiché nei fatti le due tifoserie sono venute a diretto contatto nella fase di arrivo allo stadio. E’ paradossale rilevare poi che nei giorni precedenti, vista la rivalità tra le due opposte tifoserie, si era svolta una riunione in Prefettura in cui ogni soggetto (Prefettura, Comune, società) aveva assunto precisi impegni organizzativi, poi venuti inspiegabilmente meno. Tali fatti hanno anche suscitato la viva reazione del Coisp di Messina e della Calabria che, in un comunicato congiunto, hanno sottolineato i rischi a cui sono stati esposti gli agenti in una situazione che è finita fuori controllo. Con questa mia, Le chiedo formalmente l’apertura di un’inchiesta amministrativa per accertare le cause ed eventuali responsabilità per quanto accaduto nella Città di Messina sabato 29 novembre”.

@RobertoFazio

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