Strage di Charlie Hebdo, al Duomo di Messina la manifestazione spontanea “Je suis humain”, ma è scarsa la partecipazione

Sono andate esaurite in tutte le edicole italiane le copie della testata “Il Fatto Quotidiano”, che allegava il nuovo numero del giornale satirico Charlie Hebdo, vittima del recente attentato jihadista. Una copertina che ha continuato a far discutere il mondo, che ha creato il dissacrante dissenso che non può che suscitare la satira. Una copertina che verrà ristampata e rimessa in diffusione da Il Fatto.

Sulla scia dei fatti che hanno sconvolto la Francia, gli italiani hanno mostrato vicinanza e solidarietà attraverso manifestazioni come quelle organizzate nelle piazze di Roma o Firenze. Anche Messina ha voluto esprimere il suo rispetto umano per le vittime della strage di Parigi. Un comitato spontaneo costituito dalle più diverse associazioni locali di ogni stampo e fazione ha organizzato ieri sera una fiaccolata buia e silenziosa, che portasse non tanto il simbolo di una appartenenza sociale, politica o religiosa, ma di una difesa dell’umanità e del suo valore, che deve essere riportato al centro.

La manifestazione, nonostante i 238 partecipanti sull’evento posto su Facebook, di fatto ha prodotto una scarsa partecipazione. “Libertà è partecipazione, diceva Gaber – commenta il Comitato – e certamente la libertà si esprime anche con il non venire in piazza, anche quella è forma di dissenso. Certamente la partecipazione è stata più calorosa sui social, in cui il dibattito è stato più vivo. Tuttavia, il bilancio è positivo perché, anche se certamente non ci è stato possibile organizzare tale evento in tempi stretti, qualcosa è stato fatto in una città che non offre grande fermento culturale. L’obiettivo rimane quello di mettere al centro il valore dell’umanità che non può non essere condivisibile”.

Tra le candele e lo striscione che porta la scritta “Je suis humain” anche un pannello su cui ognuno poteva riportare una propria riflessione sugli eventi accaduti: “Libertà di amare e vivere”, “Pace rispetto, uguaglianza, libertà”, “La libertà è un diritto, qualsiasi essa sia” sono solo alcuni dei messaggi che appaiono come scintille di dialogo, unica vera arma contro la violenza. La domanda che sorge, però, è: oltre l’hashtag, dove arriva tale dialogo, dove avviene l’incontro se siamo sempre più protesi a non mostrarci mai all’altro?

(Clarissa Comunale)

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