Forte Teatro Festival: “Due” non convince l’intimo pubblico del San Jachiddu

Il penultimo appuntamento al Forte Teatro Festival è con “Due” (sezione Legàmi), di Giovanni Maria Currò e con Mauro Failla, per la regia di Roberto Bonaventura.

Nella suggestiva e azzeccata (come fu per “Terremoto”, sebbene in uno stanzino) location scelta per lo spettacolo, nella campagna vicino al pagliaio del Forte, in mezzo agli alberi e ad una piacevole brezza serale.  Sulla scena appunto due uomini: Uno vorrebbe cambiare la propria vita ed il proprio futuro, magari cercando di realizzare il proprio sogno di diventare un tenore affermato, due non si fida di ciò che sta oltre la caverna e la sua unica ossessione, oltre a non lasciare il proprio porto sicuro, è riaccendere una serie di lampadine evidentemente bruciate per mantenere una promessa fatta a”baffo bianco”, probabilmente un riferimento mistico più volte inserito tra i dialoghi. Entrambi però devono fare i conti con la povertà (hanno trovato un rifugio imprecisato, una sorta di caverna, dopo aver vissuto sotto un cavalcavia) e con la paura del cambiamento, dell’incertezza, di un tempo che si è fermato con le lancette a mezzanotte e tre quarti (o mezzogiorno e tre quarti), congelato come la prospettiva di questi due poveri disgraziati.

Rivisitazione del teatro Beckettiano, con un chiaro intento di personalizzare l’opera e mettervi dentro l’angoscia di un futuro che non arriva mai e l’insoddisfazione per un presente “povero” e privo di ambizioni, Due non convince però il pubblico per la scrittura ed il complessivo filtro con il pubblico che, alla fine dello spettacolo, sente di non aver compreso cosa è andato in scena. Il no sense iniziale (“fa freddo – è freddo”) rischia di non essere la migliore premessa per uno spettacolo asciutto, di breve durata, e che necessita di una maggiore densità, poichè comunque con un buon potenziale. Buona la performance dei due attori, Giovanni Maria Currò e Mauro Failla.

Il prossimo, ed ultimo, spettacolo sarà “Mostrocaligola” per la regia di Roberto Bonaventura, in scena il 30 ed il 31 luglio, prima del bilancio finale del Forte Teatro Festival. @RobertoFazio

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