Protesta dei Vigili del Fuoco precari: “è un incubo”

Nella giornata di oggi i precari dei Vigili del Fuoco della Calabria e Sicilia i così detti “DISCONTINUI”, hanno marciato in protesta verso gli imbarchi dei traghetti di Villa San Giovanni per un blocco, per protestare sia lo status di licenziamento, che dopo anni di duro e sacrificante sfruttamento i precari VVF devono affrontare.

“E’ la morte della categoria dettata dal Ministero dell’Interno  – si legge in un comunicato sindacale – ma sopratutto dal Governo Renzi che hanno deciso le sorti invece di stabilizzarli definitivamente, ma sopratutto per divulgare la proccupazione di noi Vigili del Fuoco nei confronti del cittadino, un cittadino che ignaro della situazione non capisce il perchè noi Vigili del Fuoco non rispondiamo al centralino del 115, o peggio ancora si sentono dire dietro ad una cornetta del proprio dispositivo telefonico una voce registrata “ TUTTE LE LINEE SONO OCCUPATE, RESTATE IN ATTEASA PER NON PERDERE LA PRIORITA’ ACQUISITA, GRAZIE…”.

Tutto questo non è soccorso ma è solo un’incubo che stanno attraversando tutti i lavoratori del CNVVF, ma sopratutto il cittadino. Tutti questi lavoratori precari VVF rivendicano una stabilizzazione che non arriva e che per la quale noi dell’Unione Sindacale di Base continueremo a lottare duramente senza fermarci qui, perchè ricordiamo ai burocrati che quando il gioco si fà duro i duri cominciano a giocare, poichè non è una gara per decidere chi sia il più forte nei palazzi o il cravattino che ha più medaglie, ma solo un’ obbligo di risposte di soccorso da dare al cittadino per un soccorso tecnico urgente che funzioni al 100%  e non a stento.

Padri e madri di famiglia hanno scelto come professione di svolgere il compito di Vigili del Fuoco ed essere stabilizzati, poichè è un diritto dopo anni di servizio ma è sopratutto un diritto specificato nella nostra costituzione, che sancisce che ogni essere umano deve avere la possibilità di lavorare e che il lavoro svolto gli venga riconosciuto, e proprio per questi motivi che noi pretenderemo fino all’ultimo una risposta consona e degna della problematica e di conseguenza una stabilizzazione urgente della categoria”.

 

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