Giro d’Italia 2016. Gioventù al potere. A Ciccone la tappa a Jungels la Rosa-Landa abbandona. Nibali e Valverde controllano

Gioventù al potere al Giro d’Italia 2016. Capace di imporsi sul traguardo di Sestola malgrado una giornata al servizio dei compagni, è il giovanissimoGiulio Ciccone, che, complice un po’ di fortuna, stacca tutti i suoi ex compagni di fuga per festeggiare in solitaria il primo successo da professionista. A completare il podio dietro il corridore della Bardiani – CSF sono Ivan Rovny (Tinkoff) e Darwin Atapuma (BMC), mentre a salire sul gradino più alto con la maglia rosa è oggi un altro ragazzo di talento, Bob Jungels (Etixx-QuickStep), capace di difendersi benissimo dall’attacco di Andrey Amador(Movistar), grazie anche al sacrificio del generosssimo ex leader Gianluca Brambilla.

Ritmi elevatissimi fin dalla partenza. Gli atleti non temono le scorie del giorno di riposo e iniziano a darsi battaglia non appena si abbassa la bandierina del direttore di corsa. Ad inaugurare le ostilità sono Johan Van Zyl (Dimension Data), Damiano Cunego (NIPPO – Fantini), Vegard Stake Laengen (IAM Cycling) ed Eugenio Alafaci (Trek – Segafredo). Il gruppo non concede molto spazio e annulla il tentativo dopo aver concesso un massimo di 10 secondi. In contropiede ci prova, quindi, Jack Bobridge (Trek – Segafredo), ma neanche per lui c’è la possibilità di ottenere un margine importante.

Sul Passo della Collina, prima asperità di giornata, vanno all’attacco Giovanni Visconti (Movistar) e Francesco Manuel Bongiorno (Bardiani – CSF), mentre a sorpresa perde contatto Mikel Landa (Team Sky). Il basco ha problemi gastrointestinali e non ha la forza di seguire il gruppo, iniziando subito ad accumulare un notevole distacco. Seppur supportato da due compagni di squadra, per lui risulta impossibile andare avanti e al chilometro 66 lascia il Giro. Nel frattempo in testa prosegue la battaglia. In vista del GPM Visconti stacca Bongiorno e si lancia tutto solo nella discesa. Sul siciliano rientranoNicola Boem (Bardiani – CSF) e Przemyslaw Niemiec (Lampre – Merida) e i tre accumulano un margine superiore al minuto nei confronti del gruppo, condotto dalla Astana.

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Lungo l’ascesa di Pietracolora, seconda difficoltà di giornata, si muovono ulteriormente le acque in gruppo con Darwin Atapuma (BMC), Damiano Cunego (NIPPO – Fantini) e Giulio Ciccone (Bardiani – CSF) che rompono gli indugi, imitati in seconda battuta da Stefano Pirazzi (Bardiani – CSF),Guillaume Bonnafond (Ag2r La Mondiale), Riccardo Zoidl (Trek – Segafredo), Georg Preidler (Giant – Alpecin), Ivan Rovny (Tinkoff), Egor Silin(Katusha) e Nathan Brown (Cannondale). Si forma così un drappello di dieci unità all’inseguimento del terzetto al comando, mentre il gruppo sembra rilassarsi con la Etixx – QuickStep che prende in mano le operazioni.

Per lunghi tratti gli inseguitori faticano a chiudere sulla testa della corsa, fino a quando Boem, in testa, viene invitato dall’ammiraglia a rialzarsi per aiutare i suoi compagni a ricongiungersi. In prossimità del traguardo volante di Pavullo nel Frignano, a 73 chilometri dall’arrivo, si forma un drappello di 13 uomini al comando, con un vantaggio superiore ai 5 minuti nei confronti del gruppo, condotto sempre dai gregari di Gianluca Brambilla.

La vicinanza di Pirazzi in classifica, a lungo maglia rosa virtuale, spinge gli uomini della formazione belga ad aumentare il ritmo, mentre davanti Boem, dopo aver svolto un lavoro egregio, perde contatto. All’inizio dell’impegnativa ascesa di Pian del Falco, salta l’accordo tra i battistrada e Preidler cerca di andarsene da solo, mentre dietro Astana e Lampre – Merida alzano il ritmo, anche se il primo scatto arriva da Alexander Foliforov (Gazprom – Rusvelo). Il russo guadagna una manciata di secondi, ma non riesce a fare la differenza, mentre in testa l’austriaco resiste in prima battuta al rientro degli immediati inseguitori.

Nel tratto più duro l’azione del battistrada si esaurisce, lasciando spazio alla bella azione di Damiano Cunego, Giulio Ciccone e Stefano Pirazzi che transitano in quest’ordine al GPM, mentre nel plotone c’è un nuovo forcing della Astana che mette in difficoltà Ryder Hesjedal (Trek – Segafredo),Sergei Firsanov (Gazprom – Rusvelo) e, soprattutto, il leader Gianluca Brambilla (Etixx – QuickStep). La Maglia Rosa non crolla e mantiene un distacco molto limitato, gettandosi poi a capofitto in discesa per rientrare. Rapidamente colma la ventina di secondi che lo separano dal gruppo dei migliori, dal quale intanto è evaso Andrey Amador (Movistar), a caccia del simbolo del primato.

Nel frattempo in testa alla corsa rimane il solo Ciccone, complice un contatto in discesa fra Cunego e Pirazzi, con il laziale che cade ad una curva successiva. All’inseguimento del neoprofessionista del #greenteam si porta così Ivan Rovny, autore di una grande discesa, risalendo fino una dozzina di secondi dall’abruzzese, che tuttavia non demorde e rilancia ancora, con una pedalata ancora molto fluida. Se davanti i giochi sono ormai fatti, con Ciccone che si invola verso il traguardo, la bagarre per la maglia rosa è ancora apertissima, con Amador che insiste nella sua azione, mentre in gruppo insegue in prima persona Gianluca Brambilla. In realtà il leader in carica lavora per il compagno di squadra Bob Jungels, apparso più brillante sino a quel momento, esaurendo il suo lavoro a tre chilometri dalla conclusione. Mentre il costaricense recupera e supera man mano alcuni ex fuggitivi, dietro Ilnur Zakarin (Katusha) prova a spezzare il gruppo, imitato poco dopo da Davide Formolo (Cannondale). Sono accelerazioni che portano soprattutto benefici agli inseguitori, con lo stesso Jungels che si mette in testa nel finale, con una sfida a distanza con Visconti, ripreso da Amador nella salita. Una ulteriore accelerazione negli ultimissimi 500 metri, stavolta di Alejandro Valverde (Movistar), che riesce a staccare di qualche secondo Vincenzo Nibali (Astana), porta quasi al ricongiungimento con Amador, annullando in pratica i distacchi tra i big della classifica. Tra i quali non figura più Tom Dumoulin (Giant-Alpecin), giunto ad oltre 13 minuti.

ORDINE D’ARRIVO

Nome Naz. Team Età Tempo
Nome Naz. Team Età Tempo
1 Bob JUNGELS LUX EQS 24 40:19:52
2 Andrey AMADOR BIKKAZAKOVA CRC MOV 30 +26
3 Alejandro VALVERDE BELMONTE ESP MOV 36 +50
4 Steven KRUIJSWIJK NED TLJ 29 +50
5 Vincenzo NIBALI ITA AST 32 +52
6 Gianluca BRAMBILLA ITA EQS 29 +1:11
7 Rafal MAJKA POL TNK 27 +1:44
8 Jakob FUGLSANG DEN AST 31 +1:46
9 Ilnur ZAKARIN RUS KAT 27 +2:08
10 Jhoan Esteban CHAVES RUBIO COL OGE 26 +2:26
11 Domenico POZZOVIVO ITA ALM 34 +2:27
12 Diego ULISSI ITA LAM 27 +2:53
13 Rigoberto URAN URAN COL CPT 29 +2:55
14 Ryder HESJEDAL CAN TFS 36 +3:39
15 Stefano PIRAZZI ITA BAR 29 +4:10
16 Kanstantsin SIUTSOU BLR DDD 34 +4:16
17 Sergey FIRSANOV RUS GAZ 34 +4:42
18 Giovanni VISCONTI ITA MOV 33 +4:42
19 Davide FORMOLO ITA CPT 24 +5:32
20 Tanel KANGERT EST AST 29 +6:53

Classifica generale

Nome Naz. Team Età Tempo
1 Bob JUNGELS LUX EQS 24 40:19:52
2 Andrey AMADOR BIKKAZAKOVA CRC MOV 30 +26
3 Alejandro VALVERDE BELMONTE ESP MOV 36 +50
4 Steven KRUIJSWIJK NED TLJ 29 +50
5 Vincenzo NIBALI ITA AST 32 +52
6 Gianluca BRAMBILLA ITA EQS 29 +1:11
7 Rafal MAJKA POL TNK 27 +1:44
8 Jakob FUGLSANG DEN AST 31 +1:46
9 Ilnur ZAKARIN RUS KAT 27 +2:08
10 Jhoan Esteban CHAVES RUBIO COL OGE 26 +2:26
11 Domenico POZZOVIVO ITA ALM 34 +2:27
12 Diego ULISSI ITA LAM 27 +2:53
13 Rigoberto URAN URAN COL CPT 29 +2:55
14 Ryder HESJEDAL CAN TFS 36 +3:39
15 Stefano PIRAZZI ITA BAR 29 +4:10
16 Kanstantsin SIUTSOU BLR DDD 34 +4:16
17 Sergey FIRSANOV RUS GAZ 34 +4:42
18 Giovanni VISCONTI ITA MOV 33 +4:42
19 Davide FORMOLO ITA CPT 24 +5:32
Da Spazio Ciclismo

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