Forza Italia contro l’hotspot: no ai ghetti sì alle riqualificazioni del centro città

Non è proprio che si cada dalla naca, per dirla con le parole del presidente della III circoscrizione, Lino Cucè. Si parla di hotspot in occasione della conferenza stampa convocata da Forza Italia e a cui partecipa la (quasi) intera compagine di azzurri, compresa nientepopodimeno che Maria Tindara Gullo, onorevole genovesiana (e come tale eletta tra le fila del Pd e oggi berlusconiana) che oggi scopre la strada per Palazzo Zanca. Tra i presenti attorno al tavolo Pippo TrischittaSimona ContestabileCarmelina DavidNora ScuderiGiovanna CrifòPierluigi Parisi, Carlo CantaliFrancesco Pagano ed Emilia Barrile che, decisamente, la fa da padrona. La presidente del consiglio, per un momento, smette le vesti di super partes che il suo ruolo pretende e parla “da Emilia Barrile, da membro di Forza Italia”, come evidenzia in premessa. Si dice sotto shock per “l’appresa novità che coinvolge Messina”, la prima donna del civico consesso. La vicenda del possibile hotspot non va giù a nessuno.

E’ la parlamentare a ricordare come non si tratti di un fulmine a ciel sereno che si scaglia in riva allo Stretto: la mia interrogazione al Ministro dell’Interno risale al 21 aprile scorso. Ho chiesto chiarimenti sulle intenzioni, ma non ha risposto”, afferma la Gullo che spiega cosa abbia mosso il proprio interesse a sollevare la questione a Roma. È stata bandita una gara per la ristrutturazione della Caserma di Bisconte: un primo indizio”. Ossia un campanello d’allarme perché la questione essenziale non è l’accoglienza ma l’hotspot e soprattutto dove questo centro si vuol realizzare, ovvero alla Gasparro. “Noi dobbiamo puntare su Messina come città turistica, questo comporterebbe un crollo”, conclude la deputata, membro della commissione Affari Sociali della Camera.

E il concetto viene subito ripreso dalla Presidente Barrile: Portare una realtà simile nel centro cittadino è la morte della città. Si tratta di un’area in cui già dobbiamo fare i conti con le difficoltà di un’integrazione sociale non semplice. Non siamo contrari all’accoglienza ma ai modi con cui si pensa di gestirla”, prosegue la consigliera forzista.

13350964_1032213910190635_1716764326_oAvrei voluto qui il sindaco rivoluzionario. Da lui mi aspetto che a piedi scalzi vada a Roma e noi andremo pure ma non può fare finta di niente”, traduzione: non si può proprio sostenere che l’amministrazione non sapesse nulla. Come si spiegano allora i continui andirivieni dalla Capitale? E che la giunta non fosse all’oscuro di tutto è considerazione che in questi giorni stanno facendo in molti, dentro e fuori dal Palazzo.

Bisconte significherebbe, per la Barrile, creare un ghetto da una parte e trascurare il potenziale dell’area in oggetto (“che io avrei visto benissimo come secondo Palagiustizia”, commenta) che, in pieno centro, dovrebbe essere sfruttata per ben altro. Un altro che non danneggiasse la sicurezza e la vivibilità di un centro sul quale, evidentemente, i consiglieri intendono puntare proprio per il rilancio turistico della città.

E ai colleghi del Nuovo CentroDestra -pur senza mai nominarli o farne menzione palese-, la presidente del consiglio -a cui probabilmente è sfuggita la nota della capogruppo alfaniana- manda a dire “mi aspetto che cerchino un’interlocuzione seria con il loro presidente che è anche Ministro dell’Interno”.

@EleonoraUrzìMondo

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