Femminicidio: al processo per Omayma il Cedav ammesso come parte civile

Il 22 giugno 2016 è stata celebrata la prima udienza dibattimentale presso la Corte di Assise di Messina relativamente al femminicidio di Omayma Benghaloum, uccisa dal marito Faouzi Dridi, il  4.9.2015.

Il Cedav Onlus, lo storico Centro Antiviolenza di Messina già costituto parte civile all’udienza preliminare, con il patrocinio dell’avv. Maria Gianquinto, ha dovuto reiterare le proprie istanze in merito alla costituzione di parte civile, in considerazione della ulteriore richiesta di estromissione da parte del pubblico ministero.

Nell’ultima udienza altre due associazioni hanno fatto richiesta di costituzione di parte civile.

La Corte di Assise di Messina, dopo aver sentito le difese delle parti in causa, ha confermato la costituzione di parte civile del Cedav Onlus, riconoscendone il ruolo e l’impegno profuso da circa trent’anni nella lotta contro la violenza di genere sul territorio messinese. Sono state estromesse le altre due associazioni in quanto carenti di requisiti statutari legittimanti la costituzione in giudizio.

In Cedav Onlus, infatti, ha – tra gli scopi statutari – quello di costituirsi parte civile nei processi per femminicidio, in quanto relativi a crimini che vengono considerati dalla Convenzione di Instabul contro l’umanità, assumendo un valore generale a prevenire e contrastare la violenza di genere e ogni tipo di discriminazione contro le donne e i minori.

“Si sottolinea l’importanza storica e sociale dell’avvenuta ammissione di costituzione di parte civile del CeDAV Onlus in un processo in Corte di Assise – sottolinea la presidente Carmen Currò –  in quanto l’interesse che qualifica l’Associazione è un interesse concreto a proteggere la salute  la vita e la libertà sessuale delle donne e a garantire  lo sviluppo della loro personalità in ossequio ai valori garantiti dalla Costituzione”.

 

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it