Via d’Amelio: 24 anni dopo, la tradizionale fiaccolata per non dimenticare Paolo Borsellino

Anche quest’anno è tutto pronto per ricordare una strage la cui memoria è ancora vivida in un Paese in bilico tra la cultura dell’antimafia e la sempiterna corruzione dilagante. In un’Italia che stenta a comprendere il confine tra verità e finzione, tra segreti di Stato e storia autorizzata.

Tra racconti apocrifi e ricostruzioni che raccontano di una trattativa insabbiata, ci sono simboli, eroi del nostro tempo, che non si può fare a meno raccontare a beneficio delle nuove generazioni così come di chi, quel tragico 1992 ha visto con i propri occhi, dal vivo o in tv, le macerie e i resti di un’esplosione che è costata la vita a sei persone. Cinque uomini della scorta e un magistrato, Paolo Borsellino. Per il 15° anno, il  “Comitato 19 luglio” celebra la figura del giudice palermitano “chiamando a raccorda associazioni e cittadini per partecipare tutti indistintamente a questo momento commemorativo”, a spiegarlo è il presidente di Vento dello Stretto, l’avvocato Ferdinando Croce, tra i promotori dell’iniziativa. E questo è un anno particolare, in cui l’anniversario di quanto occorso in Via d’Amelio, cade a pochi giorni dalla morte del boss corleonese Bernardo Provenzano, fattispecie alla quale non si può non pensare.

Ferdinando Croce
Ferdinando Croce

Per la prima volta, oltretutto, il tragitto che verrà seguito, partirà dalla rotonda Boris Giuliano (Viale Europa) e attraverserà le vie del III Quartiere, fino alla sua conclusione a Provinciale, davanti la chiesa Santa Maria di Gesù. “Abbiamo scelto questo tragitto perché la zona è stata caratterizzata da gravi episodi di sangue e riteniamo, con la marcia e con il silenzio, di rimarcare che bisogna riaffermare la legalità nel nostro territorio”, prosegue Croce he ricorda come 
9 anni fa, inoltre, l’associazione Atreju abbia fatto piantare un albero di ulivo nell’aiuola del Rettorato (Piazza Pugliatti) arrecante una targa commemorativa proprio in ricordo di Paolo Borsellino. Una frase capeggia su di essa:Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo. “


La speranza, ad oggi, resta sempre la stessa: che come questo albero affonda le sue radici nella terra, la legalità affondi le sue radici nei giovani”, conclude il Presidente dell’associazione.

 @EleonoraUrziMondo

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