Fondi all’estero per non risarcire la Regione, ma il tentativo di Formica fallisce

Deve pagare 379 mila euro per i finanziamenti agli enti di formazione l’ex assessore regionale Santi Formica, condannato in appello, e dunque in maniera definitiva, a restituire i fondi assegnati a enti di formazione siciliani in aggiunta a quelli previsti dal Pofr 2007, i cosiddetti “extrabudget”.

Un risarcimento che il deputato messinese, oggi nella lista Musumeci, ha cercato di evitare trasferendo numerosi beni  in un trust intestato ad alcuni parenti e attivato a Jersey, isola nella Manica. Un espediente che non ha fermato i pm contabili, che hanno ottenuto dalla sezione giurisdizionale presieduta da Luciana Savagnone la revocatoria, rendendo “aggredibili” i beni che Formica ha cercato di proteggere intestandoli a fiduciari. Si tratta di sei immobili, una cinquantina di terreni nel Messinese e una Porsche 911 Carrera, blindati in un fondo creato assieme alla moglie Santa Maria Buontempo.

La sentenza che ha stabilito che non si poteva incrementare la cifra dei finanziamenti già stanziati,  ha sancito che si era in presenza di una “trasgressione dei canoni comportamentali”. Quei canoni previsti dal “buon senso comune, secondo cui un ente privato non può gestire arbitrariamente risorse pubbliche” e dal “buon senso gestionale” che deve rispondere ai principi di trasparenza ed economicità.

L’indagine era stata condotta dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Palermo.

 

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