Revocato l’obbligo di dimora, Genovese può lasciare lo Stretto

Potrà rientrare a Montecitorio o muoversi liberamente fuori dallo Stretto. A Francantonio Genovese, condannato in primo grado a 11 anni per truffa, il tribunale della libertà di Messina, dopo il rinvio dalla Cassazione, ha revocato la misura dell’obbligo di dimora accogliendo le istanze della difesa dell’ex esponente del Partito democratico.

Il provvedimento cautelare era stato disposto il 25 novembre 2015, dopo la revoca degli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione del pianeta formazione Corsi d’oro.

Alla luce di questa decisione l’onorevole, nel frattempo traghettato a Forza Itaia,  potrà tornare a svolgere il proprio mandato parlamentare.

«Il tribunale con motivazione pienamente condivisibile ha tardivamente fatto giustizia di una misura cautelare che, già nell’aprile del 2016, la Suprema Corte di Cassazione aveva censurato, evidenziandone la mancanza dei presupposti – afferma l’avvocato Nino Favazzo, legale di Genovese – anche in considerazione della impossibilità di conciliare la stessa con l’esercizio del mandato parlamentare. Una decisione giusta, dunque, che ha il solo torto di arrivare tardi».

 

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