Corsa dei cavalli, il video è vecchio, l’udienza davanti al gip è vera

A Catania li avrebbero già digeriti. Invece i cavalli in corsa balzati alle cronache per la nuova diffusione di un video del 2015, continuano a generare mal di pancia.

La Questura di Messina non ci sta e contrattacca. “Con riferimento al video, alle immagini ed ai relativi articoli di stampa che hanno dato ampio risalto ad una corsa clandestina di cavalli che si sarebbe svolta nei giorni scorsi nel quartiere Giostra di Messina, per come facilmente accertato, appare evidente che trattasi di materiale risalente al mese di settembre 2015.

In quel periodo erano in corso diverse indagini confluite poi in importanti operazioni di polizia che hanno portato all’arresto di numerosi pregiudicati e disarticolato organizzazioni criminali operanti anche in detto quartiere Giostra le quali lucravano, tra le altre cose, sulle corse clandestine di cavalli”.

Curioso, che proprio in queste ore sono state notificate ai diretti interessati una trentina di richieste di giudizio per il prossimo 23 aprile davanti al gip su richiesta della DDA. Corse di cavalli e non solo, fatti del 2011.  E c’è Giuseppe Molonia, che è difeso da Nico D’Ascola, che è anche parlamentare, forse il più noto degli avvocati reggini con parcella conseguente.

Enrico Rizzi del NOITA, replica al questore Cucchiara: Rispetto alla nota stampa del Questore di Messina devo fare delle necessarie precisazioni.
Vorrei ricordare al signor Questore che il codice penale punisce anche chi promuove spettacoli vietati con animali maltrattati (art. 544-quater c.p.), e quindi mi aspetto che la Polizia Postale, di cui la Questura è organo gerarchicamente sovraordinato, faccia tutto quanto necessario per individuare chi si nasconda dietro la pagina Facebook “Welcome to Favelas” che ha divulgato il video.
A prescindere da questo, però, sfugge forse che le corse clandestine si svolgono alla Giostra dal 2015 e non solo nel 2015: basta una rapida ricerca in rete per verificare questa notizia.
Mi auguro quindi, come richiesto dal NOITA con la nota inviata ieri al Prefetto ed al Questore di Messina, che si attivino servizi di controllo del territorio, e si individuino i luoghi ove vengono tenuti segregati i cavalli destinati a queste corse folli (oltre che clandestine)”.
Anche l’Amministrazione interviene con una nota:
“Non serve lanciare allarmi infondati ed accuse generiche per stroncare la piaga delle corse clandestine, ma è necessario un impegno quotidiano, azioni concrete e vigilanza da parte di tutti”. E’ quanto dichiara il sindaco di Messina Renato Accorinti dopo la diffusione della notizia, risultata falsa, da parte di un’associazione animalista di una presunta corsa clandestina di cavalli che si sarebbe svolta giovedì scorso su viale Giostra e asseverata da un video su Facebook.
“L’accusa senza fondamento che “Oggi a Messina lo Stato non esiste” è smentita nei fatti dall’impegno della Questura e delle forze dell’ordine sul contrasto alla criminalità organizzata e contro le corse clandestine di cavalli,  dalle varie operazioni condotte in questi anni, ultima delle quali “Totem”, del Giugno 2016, che ha colpito proprio i clan di Giostra per vari reati tra i quali l’organizzazione di corse clandestine di cavalli”.
L’amministrazione comunale –  continua il sindaco Accorinti – che già nel Dicembre 2015 si era confrontata, per il tramite dell’Assessore al benessere degli animali Daniele Ialacqua, con il Questore Giuseppe Cucchiara, per individuare gli strumenti più idonei per stroncare  con la più assoluta fermezza il fenomeno delle corse clandestine dei cavalli, fa appello a tutti i cittadini affinchè collaborino, con segnalazioni e proposte, per porre fine ad una pratica incivile che mette a serio rischio la pubblica e privata incolumità, sottoponendo i cavalli a pratiche  che sono assimilabili alla tortura e che a tutti gli effetti fanno parte di quell’Ecomafia che in maniera preoccupante coinvolge anche la nostra città”.

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