Oggi al Duomo l’ultimo saluto a Mauro Amendolia

Saranno celebrati  alle 10 in Duomo a Messina i funerali di Mauro Amendolia. Ma la vicenda giudiziari si sta trasformando in un giallo: il pilota della Mini Cooper numero 29 morto venerdì scorso durante la disputa della terza prova speciale, “Piano Battaglia 1”, della 101esima Targa Florio non avrebbe avuto un malore.

Lo sfortunato perito assicurativo messinese,  53 anni,  sarebbe deceduto a causa della frattura della base cranica durante l’impatto a seguito dell’uscita di strada in un tratto rettilineo della provinciale 54, mentre il fondo era bagnato perché stava piovendo e in precedenza c’era stata anche una grandinata.

Queste sono le prime indiscrezioni che sarebbero emerse dall’esame autoptico svolto  all’Istituto di medicina legale di Palermo, dalla dottoressa Antonina Argo, che  aveva ricevuto l’incarico dal sostituto procuratore, Paolo Napolitano, mentre la famiglia Amendolia è assistita  dall’avvocato Giovanni Mannuccia e si è affidata a Giovanni Andò come consulente di parte.

Il magistrato non appena si è visto notificare il primo esito dell’esame autoptico (per redigere una perizia completa Antonina Argo avrà 60 giorni di tempo) ha disposto anche il sequestro di tutto l’abbigliamento ignifugo di Mauro Amendolia. In questo caso diventeranno fondamentali nell’indagine non tanto la tuta ignifuga, quanto il casco e il collare Hans.

L’impatto della Mini Cooper contro l’albero, il masso sul quale si trovava lo sfortunato commissario di percorso, Giuseppe Laganà, di Lentini, morto sul colpo, e il palo dell’alta tensione dove la vettura si è avvitata fino ad un’altezza di un paio di metri, prima di ricadere sulle quattro ruote, non è avvenuto a una velocità esagerata considerato che in quel tratto in salita può stimare una percorrenza di poco oltre i 100 km/h per quel tipo di macchina.

Se la velocità potrebbe non essere un aspetto determinante, considerate le norme di sicurezza che si applicano in una gara del CIR, cosa può aver causato il decesso di Mauro Amendolia? E come mai la vettura ha perso aderenza su un tratto dritto, senza particolari difficoltà di guida? L’indagine della Procura della Repubblica di Termini Imerese  è coordinata da Alfredo Morvillo.

Le immagini della camera car, consegnate dai carabinieri che hanno effettuato i rilevamenti dell’incidente agli organi inquirenti, saranno determinanti per definire la dinamica del terribile crash che è costato la vita a due persone, mentre Gemma Amendolia, figlia 27enne di Mauro e suo copilota, si trova in coma, ricoverata nel reparto di rianimazione 2 dell’Ospedale Civile di Palermo. (@G.Pensavalli)

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it