Furti di rame sulla linea ferrata: arrestati dalla Polizia tre pregiudicati messinesi

Sono finiti in manette con l’accusa di furto aggravato in concorso i tre messinesi che ieri sera sono stati fermati dagli uomini della Polizia Ferroviaria di Messina, mentre asportavano dalla stazione RFI di Contesse  circa due tonnellate di cavi contenenti rame.

Si tratta di Lucio CORTESE, 33 anni, Vincenzo ROMEO, 43 ANNI e Maurizio ROMEO, 53 anni. Tutti già  conosciuti alle forze dell’ordine.

Il primo passo per impossessarsi dell’oro rosso era stato compiuto la scorsa settimana, verosimilmente proprio dai tre arrestati, quando si erano introdotti nella stazione ferroviaria e, scoperchiando una botola, avevano sezionato oltre 2.500 metri di cavi, lasciandoli poi lì pronti ad essere asportati in seguito.

Accortosi dell’anomalia il personale della Rete Ferroviaria Italiana aveva denunciato l’accaduto allertando i poliziotti della Polfer che, dopo diversi giorni di indagini, sopralluoghi ed osservazioni, intorno alle 21.30 di ieri sera sono riusciti ad intercettare i ladri.

I poliziotti sono arrivati mentre i tre erano intenti ad estrarre i cavi da una botola e, appostatisi nelle vicinanze, li hanno osservati mentre, metodicamente, li sezionavano e li arrotolavano in matasse più maneggevoli, per poi trasportarli in un magazzino in disuso. Attività questa durata circa due ore e costantemente osservata dai poliziotti, nonostante i tre tentassero di prendere tutte le precauzioni assicurandosi di non essere osservati. Terminato il lavoro i ladri hanno caricato parte del materiale in un’autovettura e uno di loro si è messo alla guida allontanandosi dalla stazione. A quel punto i poliziotti sono intervenuti e hanno bloccato al contempo sia la macchina con a bordo i cavi elettrici, sia i due uomini che erano rimasti nel magazzino dove era stata stipata una parte della refurtiva.

Gli arrestati, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, sono stati accompagnati in Tribunale per essere sottoposti a procedimento penale per direttissima.

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