Teatro Vittorio Emanuele: la “bolla” del “caso Jervolino” e il balletto dei bilanci

di Palmira Mancuso  – C’è chi tenta di montare un “caso Jervolino” per giustificare i fallimenti della gestione dell’Ente Teatro, ma dai dati in nostro possesso, il consigliere nominato dalla Regione Siciliana si è astenuto dall’approvare il bilancio di previsione per ragioni più che evidenti, avendolo di fatto ricevuto soltanto oggi 5 ottobre.

Una “risposta” tardiva da parte del Presidente Fiorino, a cui il consigliere si era rivolto formalmente il 4 ottobre dopo aver fatto la stessa richiesta al Sovrintendente Bernava il 3 ottobre, ribadendo che il documento sul bilancio di previsione 2017/2019 non era stato consegnato alla data della convocazione della seduta del 2 ottobre.

Considerando che la gestione provvisoria dell’ente è scaduta il 30 settembre scorso, e che dunque l’operatività della spesa di qualsiasi tipo è bloccata in attesa dei decreti di approvazione dei bilanci da parte dell’organo tutorio, compresi i costi da sostenere per riunire il CDA, Jervolino propone persino una partecipazione in videoconferenza.

jervolino1“Non voglio mettere alcun bastone tra le ruote – spiega Jervolino, che oggi si sente vittima di un attacco ingiustificato – ho approvato il bilancio consuntivo ma mi sono posto il problema di apporre la firma al buio su un previsionale su cui adesso sarà cura della Regione esprimersi, probabilmente chiedendo anche il mio parere”.

Sul fronte dell’attacco da parte della Cgil che chiede “l’immediata rimozione” a sei colonne, lo stesso Jervolino sfodera i risultati del suo lavoro, concluso, sul fronte del reinquadramento del personale a tempo indeterminato. Risultati per illustrare i quali il consigliere si è rivolto al Presidente Fiorino per convocare il prossimo 11 ottobre il consiglio di amministrazione, per poi procedere (una volta adottato l’atto) alla riunione con i sindacati e trasmettere tutto all’organo tutorio per i successivi adempimenti.

E a proposito di sindacati, proprio oggi dalla segreteria regionale di Cobas-Codir e SADiRS, arriva un documento (inviato ai vertici dell’Ente, all’assessore Notarianni e ai dipendenti del teatro) che di fatto “plaude” al lavoro di Jervolino in riferimento alla situazione del personale.

“Probabilmente non ci si rende conto che avallare il parere di un organo di controllo per attaccare un componente del CdA al di là dell’inesattezza della tesi (dimostrata da un parere del’ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana) – scrivono Gattuso e Madonia – mette in crisi tutto il lavoro fatto che ha condotto al riconoscimento dei diritti dei dipendenti e ha aperto la strada ad un più corretto riposizionamento del personale. Le carte dimostrano che i vertici del teatro sono ora in possesso di tutti i documenti che gli organi competenti e i consulenti hanno prodotto per il riconoscimento dei diritti dei dipendenti, e quindi è possibile e doveroso indire immediatamente una contrattazione sindacale che riconosca sia giuridicamente che economicamente tutto il dovuto ai dipendenti”.

In attesa di capire come si muoverà nelle prossime ore la Regione, nell’ottica di finanziare per 4 milioni di euro l’Ente Teatro, e che potrebbe chiedere un parere allo stesso Jervolino (che da commissario ha spulciato le carte e presentato anche degli esposti alla magistratura), resta l’amara constatazione che la coppia Bernava  – Fiorino non ha sortito l’effetto sperato, e solo fin qui annunciato.

Vi è poi tutta una questione che attiene alla vocazione culturale dell’ Ente, che alla luce di indiscrezioni su una stagione “segreta” annunciata ai botteghini a chi chiede informazioni per l’abbonamento,  potrebbe definitivamente ridurre il Vittorio Emanuele al tempio del pop.

 

 

 

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it