Sciacca contro De Luca: “La città rischia di eleggere un sindaco esposto alla decadenza nel caso di condanna”

“Il deputato regionale Cateno De Luca continua la sua campagna diffamatoria con le consuete provocazioni intimidatorie che lo hanno da sempre contraddistinto. Probabilmente ha confuso la città di Messina con un ovile e non riesce a discernere fra un confronto civile e una faida fra clan”. Scrive così in una nota il candidato a sindaco del M5S Gaetano Sciacca, dopo le accuse di Cateno De Luca che ha spesso puntato il dito contro l’incompatibilità di Sciacca a presentarsi per la poltrona di Palazzo Zanca. “Dopo aver fatto ridere l’intera città con le proposte deliranti contenute nel suo programma, – continua la nota – in mancanza di contenuti prosegue imperterrito con la sua campagna di denigrazione verso tutti gli altri contendenti: quello che non comprende è che riesce ad ottenere visibilità solo rendendosi ridicolo. 

Ricordiamo a chi non lo sapesse che il folcloristico personaggio, famoso per i suoi siparietti da avanspettacolo in mutande o con le pecore, è stato condannato nel 2017 dalla Corte dei Conti per danno erariale e deve rimborsare più di 13.000 euro per spese di alberghi e altri acquisti per la sua segreteria politica.

Malgrado la sua stravagante interpretazione delle carte processuali, il Tribunale di Messina ha accertato a suo carico, in primo grado, i reati di falso, induzione indebita e abuso edilizio per le costruzioni realizzate con il contratto di quartiere di Fiumedinisi: reati dichiarati prescritti solo per il superamento dei limiti di legge. Ricordiamo inoltre che la procura di Messina ha presentato ricorso contro la sentenza di primo grado che ha assolto Cateno De Luca da due degli otto capi di imputazione per i quali era sotto processo: fatti che per l’accusa configurano appieno gli abusi commessi da sindaco di Fiumedinisi.

Basta leggere la sentenza per capire come De Luca, quando era sindaco di Fiumedinisi, minacciava i suoi concittadini per piegarli agli interessi suoi e della sua famiglia. Al di là di ovvie considerazioni etiche, il gravissimo rischio che la città corre è quello di eleggere un sindaco esposto alla decadenza nel caso di condanna.

A questo punto la società civile è messa di fronte a una scelta: da una parte un progetto politico serio, rappresentato da una persona per bene; dall’altra il circo di Cateno De Luca, uno che ritiene di poter fare e dire impunemente tutto ciò che crede, perseguendo solo i suoi interessi personali.

Accetto ben volentieri la sua richiesta di un confronto. Non si terrà però in piazza, con dinamiche da Far West tanto care a De Luca, ma nelle aule di un Tribunale. Gli concedo anche il vantaggio di giocare “in casa”, in un luogo che suo malgrado conosce molto bene“. 

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