Mediterranea non ha rifiutato Malta, la propaganda gialloverde fa schifo… ma Jasmine non lo sa

di Palmira Mancuso – Malta, è un’isola più piccola della città di Milano e già ha una percentuale di 18,3 rifugiati ogni mille abitanti, a fronte dei 2,4 dell’Italia. Il ministro dell’inferno lo sa. E la sua propaganda fa schifo. Fa schifo perchè strumentalizzare le vite di persone che scappano da tortura e guerra, creare la paura di un’invasione che nessun numero ufficiale ha mai attestato, usare le ong per alimentare solo lo scontro politico, vuol dire essere responsabili delle centinaia di morti che mentre si discute sono già annegati.

Stamattina ho visto, come molti, il video che ritrae Jasmine, una bimba di due anni, che non mangiava da tre giorni (come gli altri 53 migranti) e che ora si trova a bordo di Alex, la barca a vela che Mediterranea ha allestito per tornare a vigilare in acque internazionali. I fatti dimostrano che non sono le ong a rendere possibili le traversate, ma la mancanza delle ong ( e di un sistema di soccorso europeo) a rendere numerosi i naufragi.

Ormai la tragica notizia di 85 persone su un barcone affondato a largo della Tunisia, con solo 4 superstiti (uno è morto in ospedale), alla media degli italiani rimbecilliti dal caldo e dalla tv generalista/sovranista, suscita commenti che nessun nonno farebbe per i propri nipoti, nessun genitore per i propri figli, nessun fratello per un altro fratello. Nessuno merita di morire in mare.

Ma torniamo a Malta e a Mediterranea, per smentire (saremo una goccia nell’oceano della disinformazione ma è nostro dovere farlo) la propaganda gialloverde. Perchè non è vero che hanno rifiutato Malta.

“Non è vero che Alex ha rifiutato di andare a Malta – dichiara da ieri sera lo staff di Mediterranea –  Ha accettato La Valletta come porto sicuro da ieri notte, pur nella consapevolezza dell’assurdità di non permettere lo sbarco nel porto sicuro più vicino di Lampedusa. Questo per preservare i naufraghi a bordo dallo spettacolo indecente di giorni di trattative in mare.

Quello che abbiamo chiesto sono però delle garanzie per la sicurezza dei naufraghi e per la nostra, tra le quali quella di navigare con a bordo solo con 18 persone equipaggio incluso, perché questo è il numero massimo di portata della nostra barca a vela.

Abbiamo chiesto inoltre di potere sbarcare le poche persone migranti che avremmo così a bordo al limite delle acque territoriali maltesi. Questo perché da Italiani non vogliamo essere sottoposti al regime di un paese straniero che in passato ha sequestrato le navi della società civile senza alcuna procedura di trasparenza.

Questo non significa affatto cercare impunità, perché cerca impunità chi ha commesso dei reati, e non è questo il nostro caso. Abbiamo persino rispettato il divieto di non entrare in acque italiane, nonostante un giudice abbia appena chiarito che il decreto sicurezza bis non si applichi alle navi che hanno effettuato un soccorso.

Ma forse è questo il problema del governo italiano, non avere sponda per attaccarci. E per questo cerca di ordire trappole altrove, con un assurdo scambio di ostaggi (Italia prende 50 migranti da Malta in cambio di quelli che abbiamo a bordo) con un’operazione crudele e anche economicamente ingiustificabile.

Lo avremmo fatto comunque, andare a Malta, per la sicurezza delle persone a bordo che alle 22 di sera restano senza cibo, dopo quello portato stamattina. Per tutti noi le condizioni igienico sanitarie sono ormai al collasso e non ci è stato nemmeno fatto un carico di acqua dolce come richiesto.

Restiamo in attesa di risposta dalle autorità italiane, perché fino ad ora (fatta eccezione per comunicati stampa che mentono spudoratamente) restiamo senza alcuna risposta formale alle nostre richieste. La situazione non sarà gestibile ancora a lungo”.

Jasmine non sa nulla di tutto questo. A due anni è tranquilla con la sua mamma coperta da una stoffa tutta d’oro che sembra una fata magica. Mangia qualcosa dopo giorni di digiuno in mare. La guardiamo smarriti. Pensiamo a chi davvero può aver paura di lei e dei suoi genitori. Di tutti quelli che come lei ci insegnano ancora cosa vuol dire rischiare tutto per salvare la propria dignità. Quella che questo governo ha perso da tempo.

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