Stromboli fa paura, si alza il livello di preallarme

La grande nube di fumo causata da un'eruzione del vulcano Stromboli, Stromboli (Messina), 12 gennaio 2013. A high column of smoke rises from the point where the lava front of Stromboli volcano slide down to the sea, Sicily, Italy, 12 January 2013. ANSA

Passano le ore e cresce il timore di una eruzione ancora più violenta, tanto che è scattato l’allarme. Carlo Doglioni, presidente dell’Ingv (l’istituto nazionale di vulcanologia), ha spiegato che, oltre a quello vulcanico, esiste anche «il pericolo di uno tsunami più grande di quello avvenuto oggi, che ha generato un’onda di 20 centimetri dovuta all’arrivo in mare del materiale piroclastico eruttato. Nel caso però in cui collassi una parte del fianco della Sciara del Fuoco, oppure in cui ci sia un’ulteriore eruzione maggiore, l’ingresso di questi volumi in mare potrebbero comportare l’innesco di uno tsunami più grande».

Resta ancora intensa l’attività esplosiva del vulcano dopo l’eruzione di due giorni fa. Intanto si è conclusa la videoconferenza del Comandante VVF Messina, Ing. Biffarella con la Protezione Civile Nazionale/Regionale e con i Vigili del Fuoco.

Il Dipartimento della Protezione Civile ha disposto il passaggio di allerta per il vulcano dal livello giallo ad arancione e l’attivazione della fase operativa di ‘preallarme’, secondo quanto previsto dal Piano nazionale di emergenza per l’isola. La pioggia di cenere si è affievolita, ma il vulcano continua a farsi sentire con cupi boati. Questo secondo quanto riporta il Messaggero.

Il divieto di navigazione è stato esteso a due miglia dalla Sciara del Fuoco. La decisione è stata adottata alla luce delle valutazioni emerse durante la riunione con i Centri di competenza, il Dipartimento della Protezione civile della Regione Siciliana e acquisito il parere della Commissione grandi rischi, riunitasi oggi a Roma.

I turisti e la piccola comunità che stabilmente vive a Ginostra, minuscolo borgo di Stromboli raggiungibile solo via mare, tengono lo sguardo rivolto alla montagna.

Telefonini e macchine fotografiche sono pronti a catturare la luce rosso intenso dell’eruzione, ma sull’isola, solo un mese fa teatro di una violentissima esplosione costata la vita a un escursionista, non c’è paura.

La notte scorsa una sequenza esplosiva dall’area centro-meridionale ha determinato la ricaduta di materiale piroclastico su Ginostra. Ed è stato osservato un aumento dell’ampiezza e della frequenza dei segnali sismici. «Continua l’eruzione con colate laviche incandescenti che scendono lungo la sciara del fuoco», si legge nel bollettino diramato dalla sala operativa dell’Ingv.

Il sindaco Marco Giorgianni ha esteso a due miglia e prorogato – tramite ordinanza – il divieto di navigazione e sbarco a Stromboli e a Ginostra per tutti i mezzi nautici non di linea. Nei due porti dell’isola delle Eolie potranno attraccare regolarmente solo gli aliscafi e i traghetti di linea.

«Il nostro livello di attenzione è alto, non possiamo prevedere nulla per il futuro, neanche escludere possibili nuove esplosioni. Lo Stromboli è un vulcano in attività da millenni. Quella di questi giorni sembra essere una delle sue fasi più vivaci degli ultimi cento anni», spiega, Eugenio Privitera, direttore dell’osservatore etneo dell’Ingv.

Tutto è cominciato il 3 luglio scorso «quando lo Stromboli si è manifestato nuovamente con un’attività parossistica che ha generato un colonna di cenere che si è innalzata in cielo per chilometri. C’è stata anche una ricaduta di materiale incandescente che ha provocato numerosi incendi». «Si sono così create due nubi ardenti che hanno ripercorso la sciara del fuoco e si sono riversate in mare, e un trabocco lavico nei giorni successivi».

Poi il vulcano si è mantenuto in una condizione di stabilità.

 

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