Isola pedonale di Torre Faro, interviene Giuliana Sanò: “mio fratello si batteva per la pedonalizzazione”

“Mio fratello non si è battuto solo contro la pesca illegale e gli accessi liberi al mare. Mio fratello si è battuto per il borgo di Torre Faro e, in maniera particolare, per la pedonalizzazione di una buona parte del paese” – sono le parole di Giliana Sanò, sorella di Giuseppe Sanò che proprio poche settimane fa è stato omaggiato dall’intera città per il valore delle sue battaglie politiche. Oggi la doccia fredda. E la condivisibile reazione della sorella che ricorda come “le sue richieste e posizioni sono state sempre duramente avversate dai commercianti e bottegai che, come riporta l’articolo, hanno fatto prevalere i propri personali interessi su quelli dell’intera comunità.
Mio fratello nei mesi scorsi era stato attaccato e deriso da chi non condivideva la sua idea di riserva naturale. Ciononostante, Giuseppe non si è mai arreso e ha continuato a raccogliere firme e consensi per la pedonalizzazione dell’area di Faro.
Ora, che il progetto sulla realizzazione dei dissuasori per impedire la pesca illegale venga portato avanti da altri mi rende estremamente felice, non mi appassionano le discussioni su chi debba farlo o meno. Lo farà chi ci crede veramente ed è libero dai condizionamenti.
Al contrario, mi appassiona di più l’idea di un paese libero dagli interessi di quattro commercianti e mi piacerebbe che Torre Faro (così come il centro di Messina) non fosse ostaggio di un gruppo di “imprenditori” dalle visioni ristrette e assai limitate”.

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