Erosione costiera, Galati Marina passa all’azione: un’Onda ribelle di indignazione contro le inadempienze delle istituzioni

 

 

Di Michele Bruno – Gli abitanti del villaggio di Galati Marina sono stanchi di subire ritardi e inadempienze e hanno deciso di passare ai fatti. L’indignazione e la delusione si trasformano in atto, una manifestazione (qui l’evento facebook) indetta domani, domenica 5 luglio dal Comitato Salviamo Galati Marina. Gli abitanti e gli attivisti si raduneranno nel cortile esterno della Trattoria del Marinaio a partire dalle ore 18. A spiegare motivazioni, fini, contenuti e svolgimento della Manifestazione è il Presidente del Comitato Giulia Ingegneri:

“Questa manifestazione nasce dall’esigenza di comunicare con tutti gli abitanti del paese, accomunati dallo stesso destino… combattere per la difesa dei nostri diritti negati. Sarà un’occasione per condividere tutte le azioni fatte dal Comitato finora, e gli obiettivi raggiunti, oltreché per pianificare, insieme,  ulteriori azioni alla luce dei fatti. Non siamo più delusi, bensì indignati dinanzi a così tanta mancanza di rispetto per la dignità umana in nome di ben altri valori quali il denaro e non si sa quali biechi interessi personali. Dopo l’incontro del 10 Giugno (clicca), in cui si annunciava indizione gara d’appalto durante la settimana successiva, tralasciando che sarebbe dovuta partire ai primi di Maggio, siamo giunti al 3 Luglio con il nulla in mano (ndr qui i commenti recenti del Comitato ai ritardi), anzi solo fandonie e con la consapevolezza di interventi fuori tempo, che servono a tutt’altro che a noi ed alla nostra salvaguardia fisica ed economica, quindi si configura la possibilità di ulteriori ingenti danni (ndr possibili nuove mareggiate a Settembre). Questa manifestazione è solo il punto di partenza per dimostrare che la nostra pazienza, nei confronti di qualsivoglia tipo di amministrazione (locale o regionale) è finita”.

E’ insomma definitivo e deciso il tono con cui Ingegneri ci consegna queste parole, e non lascia scampo a dubbi: i galatoti sono disposti a tutto, pur di ottenere la sicurezza e i provvedimenti da tempo attesi. Come vi avevamo raccontato, da tempo si attende l’inizio dei lavori per la costruzione dei pennelli, la barriera definitiva che dovrebbe impedire nuove mareggiate nel litorale.

Quelle di Marzo scorso (clicca), e di Aprile poi (clicca), in piena Fase 1 dell’emergenza Covid 19, avevano messo a rischio le vite e le case dei galatoti. Già allora il Comitato aveva avvertito, attraverso il bollettino della Protezione civile, e dimostrato che tutto poteva essere previsto ed evitato, almeno con la rifioritura della barriera radente attuale, che tuttavia necessita di continui rimaneggiamenti per essere realmente efficace.

Eppure il progetto per i pennelli esiste da tempo e poteva essere finanziato attraverso i fondi stanziati dal Patto per il Sud 2014/2020 (da notare: che scadrà a fine anno, clicca). Ciò non è avvenuto, sia perché, come poi spiegato da fonti della Regione, mancava la relazione geologica (clicca) che doveva far parte della documentazione che l’Amministrazione De Luca avrebbe dovuto provvedere a inviare (da qui i ritardi), nonostante i fondi per Galati siano stati  teoricamente già stanziati (clicca). Ma probabilmente anche da un’inefficace supervisione da parte del Commissariato della Regione per il dissesto idrogeologico, presieduto dal Commissario Dott. Maurizio Croce, che avrebbe potuto spronare il Sindaco e l’Assessore alla Protezione Civile Minutoli a fare il proprio dovere (nonostante le continue rassicurazioni ricevute dal Comitato riguardo al costante lavoro degli uffici regionali “attivi giorno e notte”).

Abbiamo chiesto al Presidente Ingegneri, da dove deriva il titolo dell’evento di protesta. Ci ha spiegato “E’ un’Onda ribelle, perché in un mare di onde che subiamo e abbiamo subito, noi rappresentiamo quell’onda che si oppone alle altre per difendersi”. Ed il riferimento è chiaramente non soltanto alle onde vere e proprie, quelle delle mareggiate, ma una metafora che sta ad indicare anche le inadempienze e i ritardi delle istituzioni, ondate causate dall’assenza di chi dovrebbe difendere Galati.

Intanto ci è noto che recentemente il Commissario Croce ha dato il via libera a una serie di gare per la protezione del litorale nord di Messina (leggi qui) dal fenomeno dell’erosione costiera, evidentemente non limitato a Galati… eppure sembra di osservare che ci sia una maggiore attenzione ad alcune zone della città, meno ad altre, visto che della gara per Galati, con progetto pronto da anni, non c’è nemmeno l’ombra.

Ingegneri ci ha anche elencato gli obiettivi raggiunti dal Comitato: “Il Comitato non ha anni alle spalle, ci siamo costituiti il 27 novembre 2019 e presentati pubblicamente il 2 Dicembre. A Dicembre avevamo chiesto la messa in sicurezza del litorale dopo la mareggiata del 12 novembre, ma i lavori per la rifioritura della barriera radente sono iniziati ad Aprile e sono stati conclusi a Maggio, in tempo utile si per impedire la balneazione ma non per proteggerci dalle mareggiate poi verificatesi a Marzo e Aprile (ndr come detto sopra)”.

Nonostante queste premesse –  evidenzia Ingegneri – abbiamo raggiunto tutta una serie di traguardi, che possono apparire insignificanti, ma invece hanno avuto una certa rilevanza. Dopo la presentazione è seguito un incontro con il Prefetto, l’invio di diverse pec, a Gennaio siamo stati ospiti ad una Commissione del Consiglio comunale e l’11 Febbraio all’Assemblea regionale siciliana. Ritengo che ciò che abbiamo ottenuto sia stata una minima dichiarazione di impegno da parte delle istituzioni per la realizzazione del progetto definitivo, anche se ancora, a quanto osserviamo, ce la mettono tutta per perdere tempo”.

 

Dopo anni di erosione del litorale che hanno causato mareggiate, rischi per le persone e le cose, la perdita di gran parte della spiaggia e dunque anche del turismo, tantissimi tra coloro che abitualmente in estate trascorrevano la villeggiatura in zona, hanno scelto altre mete, ciò comportando gravi perdite economiche. Non solo i turisti, abituali e non, ma anche gli abitanti non possono da tempo godersi il piacere di poter fare un bagno a mare e prendere il sole nei luoghi dove sono nati e cresciuti. Questo può aver comportato una certa amarezza per loro, e l’eventualità di potersi affidare solo alla nostalgia e al ricordo.

Quali scelte, quali azioni intraprenderanno i galatoti per poter difendere e ripristinare i propri sacrosanti diritti e tornare ad avere fiducia e speranza nel futuro e nelle istituzioni? Non basta che attendere domani.

 

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