“Viviana uccise Gioele e si gettò dal traliccio”: per la Procura il caso è chiuso

Viviana Parisi, la deejay di 41 anni trovata morta l’8 agosto del 2020 nei boschi di Caronia “si è uccisa lanciandosi dal traliccio” ai piedi del quale è stata trovata senza vita. E, con ogni probabilità, prima di uccidersi avrebbe strangolato il figlio Gioele di 4 anni, poi ritrovato nel bosco il 19 agosto. Dunque, nessun duplice omicidio. Ecco perché la Procura di Patti (Messina), che coordina l’inchiesta sulla morte della donna e del figlio, come apprende l’Adnkronos, ha chiesto al gip l’archiviazione.

La Procura di Patti (Messina), sempre secondo fonti Adnkronos, ha inoltre autorizzato la restituzione dei due corpi. A questo punto i familiari potranno celebrare i funerali, a un anno dalla loro scomparsa. Oggi la Procura, come confermato all’Adnkronos da ambienti giudiziari, ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta. L’inchiesta è stata aperta per omicidio, sequestro di persona e omissioni di atti di ufficio.

Viviana Parisi e il piccolo Gioele erano stati trovati ai piedi di un traliccio nel comune di Caronia; l’auto della donna era stata abbandonata all’uscita di una galleria lungo l’autostrada Palermo-Messina dopo un incidente con un furgone. I testimoni avevano detto di aver visto la donna scavalcare il guard rail e avviarsi verso i boschi che costeggiano la strada. Si era a lungo indagato per capire se la morte della madre e del piccolo fosse da attribuire a una terza persona e all’aggressione di animali selvatici (i corpi erano stati effettivamente trovati in parte dilaniati ). Ma queste ipotesi – a lungo sostenute dai familiari – sono state ora accantonate dall’inchiesta.

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