Bocciatura Tari 2021, De Luca minaccia licenziamenti, Cgil e Uil non ci stanno “faccia autocritica”

di Michele Bruno – Il Sindaco di Messina non ci sta a passare per sconfitto e decide di rilanciare la posta in gioco sulla questione del Piano Tari bocciato in Consiglio Comunale, con cui veniva previsto un aumento della tassa al 10% circa.

Per De Luca, questo atto del Consiglio darà come conseguenza il licenziamento e la cassaintegrazione di molti dipendenti di Messinaservizi:

“HO IL CUORE A PEZZI!
Si è conclusa oggi l’assemblea del Socio unico della MessinaServizi convocata a seguito della bocciatura del piano tariffario TARI 2021 ad opera dei n. 14 consiglieri comunali Argento, Bonfiglio, Cacciola, Cannistrà, Fusco, Gennaro, La Fauci, La Tona, Mangano, Pagano, Russo Alessandro, Russo Antonia e Scavello”.

 

 

“Avevamo già spiegato in aula che la bocciatura del Piano Tariffario avrebbe avuto un impatto sulla spesa del personale per l’impossibilità di potere sostenere la spesa attuale, ma siamo rimasti inascoltati e, anzi, siamo stati bersaglio di scherni e invettive nel corso del consiglio comunale.

 

Durante l’assemblea il Socio Unico ha chiarito che non intende in alcun modo ripianare eventuali debiti della Messina Servizi che dunque deve spendere esattamente l’equivalente del corrispettivo ed ha invitato la Società ad adottare ogni provvedimento necessario per rimodulare la spesa contenendola entro il limite del corrispettivo dell’anno 2020, cioè senza quei 5 milioni di euro che erano previsti per l’anno 2021.
La Messina Servizi ha dunque elaborato un nuovo piano economico attenendosi alle indicazioni del Socio unico, per cui le scelte che siamo obbligati a compiere sono le seguenti:
⁃ Non potremo rinnovare il contratto per i 32 lavoratori a tempo determinato il cui contratto scade il 2 agosto;
⁃ Avvieremo la cassa integrazione a rotazione per circa 120 dipendenti della Messina Servizi per la durata di circa 28 settimane con integrazione salariale;
⁃ Non sarà possibile procedere alla assunzione dei 130 lavoratori per il servizio di spazzamento;
Il Socio Unico ha inoltre esortato il Cda della Messina servizi a procedere all’insediamento del Direttore generale secondo le risultanze della procedura selettiva che si è conclusa il mese scorso, dando seguito alle necessarie verifiche e comunicazioni di Legge.
La Messina Servizi procederà ad avviare le comunicazioni alle OO.SS. per l’avvio della cassa integrazione e alla stipula del contratto con il primo classificato nella graduatoria formata all’esito della procedura selettiva, ing. Nicola Russo”.

 

Ma i sindacati dei lavoratori Fp Cgil e Uiltrasporti non ci stanno a questa ricostruzione e rispondono con forza:

   “Un sindaco che ‘licenzia’ in diretta 100 lavoratori, invece di fare autocritica sulla gestione del servizi rifiuti, si commenta da solo ed evidentemente rinuncia al progetto porta a porta

Lo avevamo previsto alle prime avvisaglie dello scontro politico sul voto Tari , nessuna minaccia sui livelli occupazionali è tollerabile – dichiarano Francesco Fucile e Michele Barresi segretari generali di Fp Cgil e Uiltrasporti – giocare con ricatti sulla pelle dei lavoratori e’ fare sciacallaggio politico e non amministrare seriamente la città . Il sindaco che ‘licenzia’ in diretta social 100 lavoratori e anticipa ricorsi a cassa integrazione e’ uno spettacolo indecoroso e irrispettoso di chi, con il proprio lavoro , gli ha consentito solo poche settimane addietro di essere trascinato trionfante sull’ultimo cassonetto cittadino. E’ forse l’impeto verso la perenne campagna elettorale del sindaco che ha generato, errore dopo errore, nell’azienda una continua corsa verso esternalizzazioni e appalti a ditte private .
Sia  chiaro – continuano Fucile e Barresi – oggi minacciare licenziamenti e ammortizzatori sociali equivale a fermare la raccolta porta a porta , o cedere il passo definitivamente ai privati. Su questo punto con questi sindacati non c’è trattativa .

Lo stato odierno in cui versa l’azienda Messina Servizi e anche la pulizia della città e’ frutto unicamente di una inadeguata programmazione aziendale . Questi sindacati da mesi chiedono, nel rispetto del contratto nazionale, un confronto serio sul piano industriale , i bilanci e l’organizzazione di Messina Servizi senza alcuna risposta da parte del Cda. Il mancato recupero di evasione, bastava il 5%, avrebbe garantito adeguate risorse , una organizzazione del servizio più efficace ed efficiente avrebbe certamente generato un servizio adeguato e meno costoso ma si preferisce cercare scuse nella normativa nazionale e nella guerra politica .

Questi sindacati ribadiscono la disponibilità al confronto per il bene della città che merita un servizio certamente migliore – concludono Fucile e Barresi – ma non sotto la minaccia dei licenziamenti, quindi si abbassino i toni e si trovino altrove le soluzioni”

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