Libraio pedinato: esposto al Prefetto, mobilitazione per pagare la multa

Dopo le reazioni politiche sulla vicenda di Renato Ciraolo, il libraio finito nel video pubblicato dal sindaco De Luca mentre gettava i rifiuti in un mastello a Villa Dante, arriva un esposto da parte del consigliere Alessandro Russo che ha scritto alla Prefetto Cosima Di Stani.

Nel documento si legge: “Al di là della circostanza denunciata dal sindaco, del tutto da verificare ma comunicata come consolidata all’opinione pubblica attraverso la pubblicazione del menzionato video anonimo, chiedo a Sua Eccellenza di poter porre in essere un autorevole Suo intervento per ristabilire l’istituzionalità e il decoro che sono connaturate alla alta funzione di Sindaco di una comunità.
1) E’ legittima la pubblicazione di video anonimi frutto di potenziale delazione che riguardano cittadini privati su una pagina Facebook di personaggio pubblico, che apostrofa il privato ripreso esponendolo al pubblico ludibrio, alla gogna mediatica e alla diffamazione?
2) E’ corretto e legittimo che un video di tale natura sia pubblicato senza poter risalire alla paternità di chi lo ha prodotto e smistato in danno del cittadino privato ignaro delle riprese effettuate nella sua sfera privata?
3) Non si intende leso gravemente e impunemente il diritto alla riservatezza del cittadino privato che è così esposto senza la sua volontà e senza la sua autorizzazione su un profilo social pubblico come quello del sindaco di Messina?
4) In ragione della immediata trasformazione del “post” video del sindaco De Luca in notizia stampa per i quotidiani locali, sono stati a decine i commenti di utenti della rete che si sono scagliati nei confronti del cittadino pubblicamente additato dal sindaco sul proprio profilo, minacciando spesso violenze, incitando alle maniere forti e in alcuni casi individuando il soggetto in questione come obiettivo di mira per azioni di brutali maniere forti.  Si chiede lo scrivente consigliere se l’incolumità fisica, personale e del domicilio di un privato e ignaro cittadino possano essere così impunemente a repentaglio a seguito di una pubblicazione di un “post” video a sua insaputa e senza la sua autorizzazione e per di più per mano del sindaco della città”. 

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