Autismo 0-90, Cardile (Presidente Consiglio Comunale) sul rischio chiusura

“Il Programma Interdipartimentale “Autismo 0-90, nato circa 10 anni fa, ha offerto ai bambini affetti da autismo terapie all’avanguardia svolte da personale altamente specializzato, formato a livello internazionale grazie ad una convenzione tra AOU Policlinico e l’Università del Michigan. Dunque questo servizio ha rappresentato il meglio che il Sud Italia ha potuto offrire in termini di qualità di terapia da somministrare ai bambini autistici.
Un servizio di assistenza, vero fiore all’occhiello della nostra sanità, che oggi viene interrotto: da domani Messina vedrà ridotta drasticamente l’offerta sanitaria pubblica per i bambini con disturbo dello spettro autistico.

Neppure la raccolta di circa trentamila firme è servita a qualcosa.

Di fatto a Messina soltanto chi ha la possibilità economica per portare i propri figli in centri privati può garantire loro l’assistenza sanitaria, mentre gli altri sono lasciati nell’abbandono.

La scelta di chiudere tutto e non proseguire con questo servizio non è accettabile. E’ obbligatorio trovare al più presto una soluzione. Se il Policlinico Universitario non vuole più (inspiegabilmente) questo Progetto, se ne faccia carico l’ASP che già da qualche mese ha messo le risorse per portare a termine il ciclo di terapie per i bambini che avevano iniziato il percorso.

Infine corre l’obbligo di rivolgere un pensiero alle terapiste del Programma 0-90, che hanno lavorato con impegno e dedizione per circa 10 anni, sempre con contratti precari, a cui oggi si da’ il benservito senza neppure dire grazie. Se tanti bambini oggi hanno migliorato la propria condizione lo devono proprio a queste ragazze eccezionali che con amore li hanno seguiti nel loro percorso riabilitativo.

Si attende l’intervento urgente del Governo Regionale per risolvere in breve tempo la problematica”.

Lo scrive in una propria nota il Presidente del Consiglio Comunale di Messina Claudio Cardile, in merito al progetto ‘Autismo 0-90’ che rischia di chiudere i battenti.

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