San Fratello, polemiche per targa ricordo frana 1922 con foto di Mussolini. Interviene l’Anpi

di FraPé – Quest’anno 8 gennaio ricorreva il centenario della “Grande Frana” che mise in ginocchio San Fratello, un piccolo paese dei Nebrodi, martoriato dalle frane, la prima nel 1754, poi nel 1922 e l’ultima nel 2010.

L’Amministrazione Comunale ha allestito un monumento per ricordare quel dramma, ma a causa del propagarsi dei contagi Covid-19, la commemorazione che doveva presiedere il  presidente della Regione Nello Musumeci è stata rimandata a data da destinarsi. Comunicazione che si può leggere tranquillamente nella pagina Fb del Comune di San Fratello.

Nei panelli che raccontano quella drammatica notte tra il 7 e l’8 gennaio del 1922, si sono messe delle foto, tra queste, una foto che ricorda la visita dell’allora capo del Governo Italiano, il duce Benito Mussolini, invitato dal Ministro della Guerra il Generale Antonino di Giorgio originario di San Fratello.

La didascalia alla foto cita: “Città di San Fratello Marzo 1924, il duce Benito Mussolini, accompagnato dal nostro concittadino Generale Antonino Di Giorgio, all’epoca Ministro della Guerra, in visita ufficiale nel nostro centro, per incontrare la popolazione colpita dalla “Grande Frana” dell’otto Gennaio del 1922 e affrontare i problemi legati alla ricostruzione.”

Sia la didascalia e soprattutto la foto sono state motivo di una polemica (che sicuramente avrà una risonanza che non merita) che è nata sui social ed è arrivata all’Anpi, tanto che Giuseppe Martino, presidente dell’Anpi provinciale di Messina”Mimmo Trapani” afferma all’Ansa che “In un clima nazionale percorso da intolleranza e razzismo, è stata collocata da parte del Comune, una targa commemorativa a San Fratello (Messina)   per ricordare il centenario di una grave frana (gennaio 1922) che colpì quel paese. La targa però più che rammentare la frana, le sue vittime e la devastazione del centro del messinese, celebra con molta più enfasi la visita del dittatore Benito Mussolini a San Fratello (paese di origine della famiglia di Bettino Craxi), avvenuta nel marzo 1924″.

La nota del Presidente dell’Anpi Martino è stata inviata al prefetto di Messina, al sindaco di San Fratello e al procuratore di Patti.

Una polemica sterile che non ha nulla a che vedere con il fascismo o con simpatie o nostalgie di un regime che ha distrutto una Nazione, famiglie, massacrato innocenti, sfruttato intere popolazioni, violentato donne e mandato nei campi di concentramento milioni di persone firmando le leggi razziali.

Il sindaco di San Fratello Salavatore Sidoti Pinto che ribadisce che la targa “è stata collocata l’8 gennaio scorso, e rievoca quel preciso momento storico e quella visita. “Io non voglio che questo possa far nascere polemiche che non fanno parte della mia storia umana sociale, politica e culturale”. Afferma il primo cittadino sanfratellano che con la sua storia personale ha sempre preso le distanze da ogni estremismo.

Personalmente non avrei messo la foto, e a questo punto neppure la toglierei, perché non ha nulla a che vedere con simpatie verso un dittatore che ha trasmesso odio e seminato morte. Non c’è nessuna enfasi, c’è un ricordare un fatto storico.

Il rischio è di censurare la storia, di imbrattarla e decapitarla. Qualche anno fa, precisamente nel 2020, dopo l’ondata di proteste innescata dall’omicidio di George Floyd negli Stati Uniti, in diverse Paesi e città le manifestazioni di Black Lives Matter per l’antirazzismo hanno avuto come obiettivo decapitare, distruggere o semplicemente vandalizzare i monumenti che ricordano uomini che nel bene e nel male hanno scrittola storia. Colston, Lee, Churchill, Leopoldo II e Colombo sono i personaggi che hanno subito la rabbia dei manifestanti. Uomini molto diversi tra loro, che hanno vissuto in periodi storici diversi e sono famosi per motivi diversi. Ad accomunarli è il fatto di aver vissuto in epoche in cui cose che oggi consideriamo inaccettabili erano perfettamente normali e completamente sdoganate. Credo che in questa occasione si rischia di fare uno sbaglio simile. La storia è scritta da gente che ha salvato il mondo e da gente che ha tentato di distruggerlo.

Ricordo che anni fa scoppiò una polemica riguardo la “Festa dei Giudei” celebrata a San fratello durante la Settimana Santa, l’ambasciata di Israele in Italia la definì una  “Manifestazione antisemitica di larga risonanza e di antica tradizione”tanto che la protesta  andò a finire sul tavolo del Presidente della Regione Sicilia.

San Fratello è la patria di un Santo Africano San Benedetto il Moro che Dio fece nascere all’ombra della Rocca Forte che il simbolo di questo piccolo centro le cui radici si perdono nel tempo. Dire che si inneggial duce o che addirittura ci sia reato di apologia al fascismo, mi sembra dir troppo.

Piuttosto parlerei di strumentalizzazione, polemica sterile, e ignoranza storica. Ciò che lascia l’amaro in bocca è che un fatto drammatico come la frana che purtroppo molti di noi abbiamo vissuto nel 2010, invece di unire rischia di diventare divisiva….

Sentito al telefono sia il Sindaco Sidoti e sia il Presidente del Consiglio Betty Morello hanno ancora una volta ribadito (come se ce ne fosse bisogno) la loro non simpatia verso il fascismo e tutto ciò che porta a scelte dittatoriali.

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