Eolie, boom di offerte di lavoro e poca domanda. Il problema: lavoro sommerso o reddito di cittadinanza?

Sono decine le offerte di lavoro che in queste settimana compaiono sui giornali locali.

di Luana Spanò – Eppure restano tante le attività che quest’anno come l’anno scorso non riusciranno a coprire le posizioni libere.

Abbiamo deciso di effettuare un sondaggio a campione e chiedere ad alcuni sindacalisti della Sicilia una spiegazione sul fenomeno, cercando di dare risposta a pareri contrastanti.

Le nostre fonti hanno deciso di restare riservate.

È colpa dei sussidi statali istituiti?

“Il reddito di cittadinanza incide e non è sicuramente un incentivo al lavoro. Potrebbe funzionare se tutta la struttura prevista funzionasse: dai centri dell’impiego ai Navigator, dalle offerte di lavoro all’impresa stessa.

C’è però un altro fattore che è fondamentale toccare che è il tema di quanto costa il lavoro oggi. Non si può assumere un giovane a 400/500€ al mese con un part-time per farlo lavorare il doppio.

Il lavoro sommerso è un tema fondamentale.

Si potrebbe trovare un modo alternativo per far funzionare il sussidio, ovvero, qualora ci fosse un contratto di lavoro. Così da poter pagare le persone un po’ di più, il tutto debitamente controllato da ispettorato del lavoro e agenzie delle entrate”.

Le condizioni lavorative offerte fanno da remore?

“Alle Eolie si vive principalmente di lavoro stagionale. Di regola i turni di lavoro sono di 7/8 ore. Fare 12 ore di lavoro è illegale. Il giorno libero un diritto.

In Italia – continua il sindacalista – non c’è una legge sul salario minimo. Ci sono 18 contratti diversi dallo stage, co.co.co., apprendistato, prestazione occasionale, etc…”.

Quanto sono tutelati i giovani sul lavoro?

“Nessuna tutela. Resta tutto in mano tutto al titolare dell’azienda. Il lavoratore può non accettare il tipo di accordo offerto, ma l’azienda ne troverà un altro con più bisogno di portare lo stipendio a casa”.

Quali potrebbero essere le soluzioni?

“Più controlli sul lavoro. In Italia abbiamo la media di 1/2 morti bianche al giorno”.

Cosa stanno facendo i sindacati a tutela dei lavoratori? Potrebbero fare di più?

“Preferisco non rispondere alla domanda”.

 

 

 

 

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